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Il doppio ex Bortolazzi: “Genova e Firenze nel cuore. Gomez come Skhuravy”

Una sfida per verificare le proprie ambizioni. Fiorentina-Genoa metterà a confronto due formazioni che hanno obiettivi diversi, ma motivate dalla volontà di riscatto dopo il ko della prima giornata. Mario …

Redazione VN

Una sfida per verificare le proprie ambizioni. Fiorentina-Genoa metterà a confronto due formazioni che hanno obiettivi diversi, ma motivate dalla volontà di riscatto dopo il ko della prima giornata. Mario Bortolazzi, centrocampista anni '80 e '90 e doppio ex di viola e rossoblù, analizza il momento delle due squadre ai microfoni di TMW:

Bortolazzi, quanto si è rinforzato il gruppo Montella?

"La permanenza di Cuadrado sulla carta rappresenta un'arma in più, anche perché sembrava destinato ad andarsene. E senza Rossi sono convinto che possa diventare l'uomo simbolo, il più pericoloso di tutti".

E Gomez? Che cosa si aspetta dal tedesco?

"Col tempo sarà determinante anche lui. Ha una struttura fisica imponente, dunque non è facile trovare subito la condizione fisica ottimale. Faccio questa osservazione paragonandolo a Skhuravy, mio compagno di squadra al Genoa. All'inizio fece fatica proprio a causa del suo fisico, era imballato per i carichi di lavoro. Poi però diventò decisivo".

Parlando dei rossoblù, si aspetta il riscatto di Matri dopo una serie di stagioni negative?

"Dipenderà da come starà effettivamente e dal modo in cui si inserirà nel gruppo. Ma ha ottime qualità e se negli ultimi campionati non ha brillato forse il motivo è un altro: ad un giocatore bisogna dare tempo e farlo giocare con continuità. E poi ovviamente serve equilibrio: non è detto che ad ogni partita possa segnare un gol. Va aspettato".

Fiorentina e Genoa che cammino potranno avere in campionato?

"Gli obiettivi sono diversi, comunque le due squadre restano interessanti. I viola si sono rinforzati anche a centrocampo, aumentando le alternative. Certo, l'importante sarà mantenere un atteggiamento paziente: Firenze e Genova sono due piazze calde ed esigenti".

Lei per chi farà il tifo?

"Domanda difficile. Certo, otto stagioni in rossoblù non si dimenticano facilmente. Al tempo stesso però a Firenze ho iniziato la mia avventura nel calcio che conta. E allora dico: 60 Genoa e 40 Fiorentina".