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Gianassi: “Stadio viola e Mercafir, una storia di taccagni e miopi”

L'opinione dell'ex sindaco di Sesto Fiorentino sul nuovo stadio

Redazione VN

L’ex sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi ha parlato della Fiorentina e della Mercafir sul proprio profilo Facebook:

Stranamente metto bocca in una vicenda di attualità amministrativa. Lo faccio perché la faccenda potrebbe davvero produrre investimenti, servizi ed infrastrutture per tutti nell’area fiorentina.

– Costruire un nuovo e più funzionale stadio per la Fiorentina sarebbe un bell’evento per Firenze, tale da collocare la squadra del cuore in condizioni di competere con altre più ricche e blasonate società. Oggi gli stadi sono più piccoli, integrati con altri servizi, decentrati rispetto all’ingolfamento delle nostre città, meno costosi per società sempre alla ricerca della quadra economica.

– Farlo all’Osmannoro era la scelta giusta perché l’area c’era, i collegamenti stradali e ferroviari c’erano o erano possibili. Ciò avrebbe contribuito a migliorare l’area industriale/commerciale dell’Osmannoro e consentito un bell’investimento per la Fiorentina e per tutta la nostra provincia.

La taccagneria dei Della Valle e dei Fratini unita alla miopia del sindaco di Firenze non rese possibile questa interessante e fattibile ipotesi. Se i primi non avessero pensato solo agli immediati profitti e il secondo fosse stato un po’ meno provinciale promuovendo nei fatti la città metropolitana oggi la Fiorentina avrebbe già il suo nuovo stadio. Decentrare a Sesto strutture e attività importanti era visto come un venir meno della Grande Città.

Insomma il cap 50019 non piaceva;

Bene, però una volta deciso per lo stadio al posto dell’Area Mercafir (scelta destabilizzante di una serie di attività produttive importanti: Mercafir, Mukkilatte, per esempio) si è posto il problema di trasferire le attività ad oggi lì insediate ed operative con produzione, logistica, occupati.

E risiamo alle solite:

– Nessuno che pensa agli interessi dei nuovi proprietari dell’area ex Fondiaria a Castello;

– Nessuno che pensa alle interferenze con la manna di tutte le manne: il nuovo aeroporto di Firenze;

– Un comune di Firenze, con il suo sindaco presidente della Città Metropolitana (sic!) che non prevede neppure l’ipotesi che i mercati generali possano trasferirsi a pochi chilometri, a Sesto Fiorentino. Ancora miopia e provincialismo!

A Sesto Fiorentino ci sono 2 aree strategiche:

– Una libera: il cosiddetto Osmannoro Sud;

– L’altra occupata: l’Ingromarket dove il Piano strutturale del 2014 ha previsto la possibilità di insediare Poli Funzionali (proprio pensando ai Mercati Generali di Firenze).

Aggirarsi in altre aree, più piccole, meno decentrate, meno servite dalle infrastrutture viarie solo perché le soluzioni devono essere contenute tutte dentro i confini del piccolo comune di Firenze dimostra ancora una volta provincialismo e idea di nuova signoria.

Insomma la maledizione del 50019!