Giampaolo, da quasi viola a principale rivale per l’Europa

Intellettuale, riservato, sicuramente nostalgico del calcio dei suoi tempi che si giocava per strada. Marco Giampaolo - scrive il Corriere Fiorentino - non ama alzare la voce e ha una parola sola. Una volta messo alla porta, non rientra dalla finestra se richiamato. Lo sanno bene a Brescia e Cagliari dove una volta è tornato, la seconda no. L’equilibrio, interiore e nella comunicazione, è la sua dote principale. Una caratteristica che riesce a trasmettere anche nel lavoro sul campo, visto che le sue squadre sanno difendere con organizzazione e precisione.

Un aspetto che, insieme a tutti gli altri, la scorsa primavera lo aveva proiettato in cima alla lista di Pantaleo Corvino per la panchina della Fiorentina. Diversi allenatori di serie A, lontano dai riflettori, ritengono che Giampaolo sia il tecnico più completo di tutti. Un’etichetta di cui andare fieri. La tentazione viola, in realtà, è durata poco. Sì, perché ad aprile l’allenatore ha rinnovato il contratto con la Sampdoria fino al 2020. E oggi la sua squadra, un po’ a sorpresa, è in piena corsa per l’Europa League.

Un risultato eccellente alla luce delle cessioni di Muriel, Skriniar, Schick e Bruno Fernades: operazioni che hanno portato oltre novanta milioni alla società e che lo hanno costretto a intensificare ancora di più il lavoro con la squadra. Giampaolo ha deciso di puntare sui nuovi arrivi Zapata, Ramirez e Caprari ma soprattutto sul collettivo.

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