La leggenda del calcio romeno Gheorghe Hagi è stato intervistato da Radio Blu. Ecco le sue parole: "Sono contentissimo, sono orgoglioso di lui. Ha tutto davanti a sé per diventare un grande calciatore. Janis ha solo 18 anni, ha voluto venire alla Fiorentina. Qua si trova benissimo, è in club che ha sempre fatto crescere giocatori. Penso che abbia fatto la scelta giusta. In Romania abbiamo una grande accademia, Ianis ha giocato con noi e ha fatto benissimo. Con il tempo arriverà. Non posso dire se è già pronto o no, deciderà la Fiorentina quando farlo giocare. Ogni giorno si sente meglio, deve adattarsi al calcio italiano, piano piano. Sousa? È stato un grande giocatore e adesso è un grande allenatore. Ha fatto bene ovunque è stato. Sa che lo apprezzo e lo stimo. In questo momento non voglio dare giudizi, a mio avviso Ianis ha grande tecnica e anche dal punto di vista mentale è fortissimo. Ha personalità, visione di gioco. Ha talento ed è anche un ragazzo responsabile. Solo il lavoro potrà portarlo lontano. Portarlo a Firenze è stata la scelta giusta, Ianis se la sente, ha deciso lui di venire qua. Interesse della Dinamo? No, non scherziamo. La Serie A? È cambiata, ma la cosa importante è sempre la qualità del calciatore, quella non cambia. l'Italia deve migliorare in tutto, due o tre paesi sono avanti mentre prima tutti i giocatori volevano venire in Italia. Totti? Un mostro, giocare a quest'età dà un senso a tutti i giovani. Devono guardare a lui"
Viola News
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Gheorghe Hagi sicuro: “Ianis fortissimo dal punto di vista mentale, Firenze la scelta giusta”
La leggenda del calcio romeno non usa giri di parole: "Ianis sarà il mio erede, credo molto in lui"
"Si deve dare il tempo giusto ai giovani, ma se c'è talento bisogna lanciarli e dare spazio, sennò non possono migliorare. Devono entrare senza pressioni. Il giovane che mi entusiasma maggiormente? Il più grande sbaglio che si può fare è dire a un giovane che è il migliore, è sbagliato dare giudizi. In ogni paese ci sono tanti talenti, la carriera dirà chi è il migliore. Il mio erede? E' mio figlio, credo in lui. E' un grande numero 10, deve lavorare tanto ci penserà il tempo a dare il giudizio su Ianis. La nazionale di Ventura? Non posso dare giudizi, non vedo il dieci, non vedo campioni. Uno che fa la differenza è fondamentale, come in tutti gli sport e come nella vita".
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