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Gaffe Tavecchio: i politici gli chiedono un passo indietro, ma c’è chi lo difende!

Un mare di critiche verso il candidato della Figc. Solo il presidente della Lega di B lo difende dopo l’infelice uscita sui giocatori extracomunitari: ”Una frase non fa di per …

Redazione VN

Un mare di critiche verso il candidato della Figc. Solo il presidente della Lega di B lo difende dopo l'infelice uscita sui giocatori extracomunitari: ''Una frase non fa di per sé una persona razzista''. Ben più severi i politici. Morassut: "Non può fare il presidente della Figc". Kyenge: "Certe parole potrebbero avere conseguenze". Fratoianni: "E' un razzista". Tommasi: "Sono esterrefatto"

ROMA – "Per me il razzismo è una cosa seria. Quel passaggio è stato inopportuno, infelice e inaccettabile. Senza sensibilità e rispetto non si va da nessuna parte", ma "attenzione: una frase non fa di una persona un razzista". Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, dal proprio profilo Twitter si esprime così sulla gaffe compiuta da Carlo Tavecchio. Il n.1 della Lega Dilettanti - candidato alla presidenza della Federcalcio dopo le dimissioni di Abete - durante l'assemblea di ieri della sua organizzazione ha dichiarato che, tra i calciatori extracomunitari, c'è anche chi nel Paese d'origine "mangiava banane".

I DIRIGENTI HANNO PIU' DOVERI DEI TIFOSI - "Noi dirigenti abbiamo molti, ma molti più doveri dei tifosi. Dobbiamo prestare molta, ma molta più attenzione a comportamenti e linguaggi" ricorda Abodi da suo profilo Twitter, confermando allo stesso tempo l'appoggio alla candidatura di Tavecchio: "Perché credo che il calcio si possa cambiare solo da dentro - spiega il dirigente -. La verità è che siamo tutti responsabili di questo clima nel quale c'è bisogno di un nemico da giudicare, da giustiziare". "La demagogia non è una buona medicina. Siamo tutti maestri, educatori e giudici, soprattutto quando ci riferiamo agli altri - conclude -. Mi auguro tanta intransigenza anche nell'autocritica".

MORASSUT: INDEGNO DI DIVENTARE PRESIDENTE - Severissimo, invece, il commento dell'onorevole Roberto Morassut (Pd): " Il signor Tavecchio dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Presidenza della Figc", scrive in una nota. "Se si vogliono ricoprire certi incarichi, che hanno anche un valore di rappresentanza nazionale e di relazione con il Mondo, bisogna saper interpretare con dignità la propria funzione. Le parole di Tavecchio sono gravi e non possono essere sminuite o delimitate dentro gli ambienti del calcio. Sono parole offensive che lo coinvolgono come espressione della classe dirigente italiana nel suo complesso. Non c'è alcuna invadenza della politica nel chiedere al signor Tavecchio di rinunciare alla sua candidatura -conclude Morassut-. Perché quando si vuole svolgere un ruolo di rappresentanza dell'Italia, in qualunque campo, bisogna rispettare la Costituzione e preservare il nostro onore e la nostra dignità".

TOMMASI: I CALCIATORI SONO ESTERREFATTI - Duro anche il presidente dell'Assoallenatori, Renzo Ulivieri: "Noi candidiamo Albertini. Se l'avesse detta lui una cosa del genere gli avrei tolto il mio appoggio". Sconcertato Damiano Tommasi: "Non so se è peggio 'Pobà e le banane o il silenzio che le ha circondate... In queste ore ho ricevuto numerose telefonate di calciatori italiani e stranieri che sono letteralmente esterrefatti".

KYENGE: PAROLE CHE POTREBBERO AVERE CONSEGUENZE - Amareggiata Cecile Kyenge, europarlamentare Pd ed ex ministro per l'Integrazione: "Tavecchio farebbe bene a tener presente che le parole, soprattutto se pronunciate da persone che ricoprono ruoli di responsabilità all'interno delle istituzioni, hanno un peso e comportano delle conseguenze. Le parole sono pietre, possono eventualmente dar luogo anche ad episodi di violenza verbale e fisica".

FRATOIANNI: "mA QUALE GAFFE, E' RAZZISMO" - "Nessuna gaffe. Solo razzismo. Solo ignoranza. Solo volgarità. Questo non può fare il presidente di nulla. #Tavecchiovattene". Lo scrive Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, su twitter.

IDEM: ABBASSINO TUTTI I TONI - Mario Pescante, ex presidente del Coni, oggi membro Cio, prova a giustificarlo. "Che abbia avuto una scivolata è fuori di dubbio ma mi pare che abbia subito chiesto scusa. E' possibile anche che la tensione abbia giocato un brutto scherzo". L'ex ministro dello sport Josefa Idem, infine, prova a ridimensionare il tutto "Penso che non ci sia nulla da commentare. Mi sento solo di fare un invito a tutti i livelli per abbassare i toni. Bisogna cominciare a pensare all'interesse del Paese e a lavorare solo per quello e questo vale per tutti, non solo per il mondo del calcio".

La Repubblica