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Gaffe di Montolivo: l’ex capitano viola ‘inciampa’ quando parla dei ranking

Dopo Conte, anche il centrocampista azzurro fa capire che esistono dei problemi con la comprensione dei regolamenti internazionali

Roberto Vinciguerra

L'ex viola Riccardo Montolivo ha risposto ad alcune domande in sala stampa a Coverciano. Incalzato sulla posizione non proprio ottimale dell'Italia sia nel Ranking  FIFA (13°) che nel Ranking UEFA per Nazionali (6°). In particolare è stata fatta notare l'importanza dell'amichevole col Belgio, neo capolista della graduatoria mondiale. La risposta dell'attuale centrocampista rossonero è stata "I ranking servono per dare una valutazione generica, ma non deve essere preso alla lettera. Sembra strano che un'amichevole possa valere quanto una gara valida per l'assegnazione del titolo mondiale".

Purtroppo la realtà è ben diversa.

Prima di tutto i ranking non sono solo delle semplici tabelle fini a se stesse, ma servono per redigere le fasce di merito nei sorteggi dei gironi sia per le fasi eliminatorie che per le fasi finali dei campionati continentali per nazionali, e, ovviamente, per la Coppa del Mondo.

L'inesattezza più grossa, però, è contenuta nel resto delle affermazioni dell'ex capitano viola. In primis va ricordato che, ai fini del Ranking UEFA per Nazionali non contano le amichevoli. Inoltre va ulteriormente specificato che, per quello che concerne il Ranking FIFA, le amichevoli hanno coefficiente "1", cioé il più basso in assoluto e neanche minimamente confrontabile, ad esempio, con quello di di una finale per una Coppa del Mondo (che è "4"). Sotto questo aspetto va evidenziato il fatto che Montolivo non ha neanche sfruttato l'assist del giornalista che, nella sua domanda, aveva sottolineato l'importanza della gara col Belgio, in chiave Ranking FIFA, in quanto, vincendo con l'attuale prima in graduatoria, l'Italia potrebbe acquisire punti importanti nel Ranking mondiale.

Le affermazioni di Montolivo, dopo quelle abbastanza simili del tecnico Conte di qualche settimana fa, denotano, ancora una volta (purtroppo), una certa ignoranza in materia di regolamento che, attualmente, sta contraddistinguendo i vertici del calcio italiano, spesso più pronto a criticare i regolamenti anziché cercare di capire i motivi per cui la situazione non sia delle migliori (soprattutto dopo le ultime due edizioni dei mondiali).

E se gli azzurri hanno vinto solo un titolo negli ultimi 33 anni e l'Italia non ospita una manifestazione internazionale da 25 anni, evidentemente, non è solo un caso...