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Fresi: “La coppia Jojo-Bati segnerebbe 100 gol’’

Difensore arcigno e duro nei contrasti, ma anche abile con i piedi quando usciva con personalità dall’area di rigore, Salvatore Fresi è un ex viola (ha fatto parte del settore giovanile all’inizio …

Redazione VN

Difensore arcigno e duro nei contrasti, ma anche abile con i piedi quando usciva con personalità dall’area di rigore, Salvatore Fresi è un ex viola (ha fatto parte del settore giovanile all’inizio degli anni Novanta) e soprattutto un ex nerazzurro, visto che con la maglia dell’Inter, indossata dal 1995 al 2000 (esclusa una parentesi nella Salernitana di Delio Rossi), stava per vincere il tricolore insieme a Ronaldo con il saggio Gigi Simoni in panchina. E lui, in esclusiva al Brivido Sportivo, ha ricordato i ‘suoi tempi’, le sfide tra la viola di Batistuta e l’Inter, senza però dimenticare di analizzare il periodo particolarmente opaco di Jovetic e la differenza tra i difensori di oggi e quelli che, come lui, hanno reso solide le difese di venti anni fa.

Iniziamo dal presente: cosa pensa di questo periodo-no della Fiorentina di Montella?

«Solo chi è a contatto con la squadra tutti i giorni può sapere quello che sta passando la Fiorentina oggi. Io so solo che fino a pochissimo tempo fa (un paio di settimane fa), da tutti è stata eletta come la squadra che esprimeva il miglior calcio d’Italia. Quindi… Non si disimpara a giocare».

Che partita si aspetta, considerando che la Fiorentina arriva da una bruciante sconfitta, mentre l’Inter da una logica vittoria?

«Mi aspetto che l’Inter a Firenze ne ‘buschi’. La Fiorentina viene da un risultato negativo, per di più arrivato a Torino contro la Juventus, quindi vorrà assolutamente rifarsi. Vorrà ripartire alla grande davanti al proprio pubblico. E lo farà. Oggi con l’Inter ripartirà».

Torniamo indietro nel tempo: che ricordi personali ha delle gare tra Fiorentina e Inter?

«Quando militavo nell’Inter, a Firenze abbiamo quasi sempre sofferto. Abbiamo spesso pareggiato o perso, e mai vinto. Del resto, la Fiorentina aveva Batistuta che, oltre ad essere un campione, era anche la nostra bestia nera (e di Pagliuca, visto che è stato il portiere più battuto dal bomber argentino). Lo ricordo bene…».

Batistuta da una parte, Ronaldo dall’altra. Spesso la sfida era questa.

«Sì, e ripeto, spesso la vinceva Batistuta. Però… che grandi sfide! Mi ricordo l’1-1 al Franchi dell’11 febbraio 1998: gol, manco a dirlo, dei due numeri 9».

Ma oggi ci sono attaccanti dei loro livelli secondo lei nel nostro campionato?

«No. Batistuta-Ronaldo sono stati in assoluto tra i giocatori stranieri più forti che hanno giocato in Italia. Attaccanti come loro, oggi, non ce ne sono, e non parlo solo del campionato italiano… anche in Europa non ci sono punte ai loro livelli e per quanto riguarda Batistuta mi sento di dire anche che è stato sfortunato perché per quanto era forte, ha vinto veramente poco. Avrebbe meritato certamente di più».

Insomma, quale viola avrebbe voluto nella sua Inter?

«Mi è sempre piaciuto anche Rui Costa, ma dico Batistuta tutta la vita. Eravamo già forti, ma avrei comunque voluto nella ‘mia’ Inter Bati. Ho sempre sperato che il patron Moratti lo portasse a Milano (lui o Chiesa, perché anche quest’ultimo era un grande attaccante), ma non ci è mai riuscito. O almeno gli è riuscito (a testimonianza della stima che aveva nei suoi confronti) in ritardo, quando Bati aveva già dato tutto».

Dal passato torniamo al presente e alle punte viola attuali, in particolar modo a Jovetic. Cosa c’è, secondo lei, che non va nel montenegrino?

«Prima di tutto, Jovetic non è una prima punta. Seconda di poi, la coppia formata da lui e Toni non la ritengo perfetta, perché il numero 8 viola avrebbe bisogno di avere accanto non un pilastro, non una punta stabile, ma un attaccante veloce, potente, che sappia anche creargli spazi. Insomma, tanto per intenderci, Jovetic sarebbe perfetto in coppia con… Ronaldo o  Batistuta. Jo-Jo e Bati insieme avrebbero fatto 100 gol! Giuseppe Rossi? Beh, non mi dispiacerebbe come coppia. La Fiorentina ha fatto un ottimo acquisto. Detto questo, credo anche che Jovetic abbia voglia di cambiare aria, che abbia l’ambizione di approdare in una società più importante. A volte un campione come lui – perché di sicuro non è un giocatore normale – sente il bisogno di cambiare per andare alla ricerca di nuovi stimoli».

Infine, una curiosità: dopo essere stato nel settore giovanile viola nel lontano 1990, c’è mai stata la possibilità che lei tornasse alla Fiorentina?

«Erano venute fuori delle voci circa l’interesse della società nei miei confronti nell’anno in cui dalla C1 la Fiorentina è stata ripescata in serie B. Forse sono state solo voci, non lo so. Quello che so è che sarei venuto di corsa, anche perché Firenze è una città fantastica e mi sarebbe piaciuto giocare con la maglia viola».

Michela Lanza - Il Brivido Sportivo