L’oscar del calciomercato invernale 2015 va condiviso tra tre club che l’hanno saputo guadagnare per diverse ragioni, Napoli, Fiorentina e Roma.
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Fiorentina, Napoli e Roma le tre più brave economicamente
L’oscar del calciomercato invernale 2015 va condiviso tra tre club che l’hanno saputo guadagnare per diverse ragioni, Napoli, Fiorentina e Roma. Napoli. Il Napoli del direttore sportivo Riccardo Bigon è …
Napoli. Il Napoli del direttore sportivo Riccardo Bigon è riuscito nell’impresa di anticipare tutti i concorrenti assicurando alla squadra i rinforzi più appropriati (Gabbiadini pagato 12,5 milioni a Sampdoria e Juventus in quattro rate annuali e Strinic, esterno sinistro, addirittura a parametro zero). Le due operazioni tra ingaggi e ammortamenti sono costate al club sul bilancio 2014/15 circa 15 milioni non alterando l’equilibrio dei conti.
Fiorentina. I Viola hanno messo a segno il colpo più remunerativo piazzando Cuadrado al Chelsea per 32 milioni, più il prestito di Salah e sostituendo calciatori inutilizzati come Marin e Brillante con giocatori d’esperienza come Gilardino e Diamanti (in prestito dal Guangzhou) e un giovane come Rosi.
Roma. Terzo oscar alla Roma di Walter Sabatini che ancora una volta era riuscito nel compito di potenziare l’organico con gli innesti dell’attaccante Doumbia (spesa di 14,4 milioni pi 1,5 variabili), Spolli (prestito oneroso di 1,5 milioni e ricatto a 1,5 milioni) e il riscatto di Yanga-Mbiwa dal Newcastle per 5,5 milioni di sterline senza intaccare il bilancio (sotto osservazione da parte dell’Uefa), grazie alle entrate assicurate dalle cessioni di Jedevay al Leverkusen (7 milioni, più uno di bonus), di Mattia Destro al Milan (0,5 milioni per il prestito e riscatto già fissato a 16 milioni più 2 di bonus), di Emanuelson e Borriello (con un risparmio sugli ingaggi lordi per il semestre di almeno 5 milioni). L’infortunio di Iturbe ha costretto però la Roma a tornare in pista prendendo Ibarbo dal Cagliari per un impegno finanziario ulteriore di 2,5 milioni per il prestito oneroso più 12,5 milioni per esercitare il diritto di riscatto. Un’operazione che, oltre ai tanti giovani già bloccati, alla lunga potrebbe comunque rivelarsi un affare economico.
Marco Bellinazzo - Il Sole24ore
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