In un conferenza stampa organizzata a Valencia, l'ex allenatore della Fiorentina Cesare Prandelli spiega i perché dell'addio dal club spagnolo: "Sono emozionato perché finisce un sogno. Sono davvero triste. Ho accettato questa sfida, è stato molto difficile. Ma sono venuto con determinazione, con coraggio, con il desiderio di aiutare questa squadra. Proprio perché ho grande rispetto per i tifosi, non potevo lasciare senza spiegazione. Mi è stato detto che a gennaio avremmo migliorato questa squadra. Ho lavorato senza parlare di mercato. Ho parlato con il proprietario, quando siamo tornati da Singapore sono tornato con la voglia di andare avanti con questa avventura. Lim mi ha dato l'approvazione per l'acquisto di diversi giocatori che avevo chiesto, come Simone Zaza.
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Il ds mi ha detto che aveva un accordo con la Juventus e ho dovuto parlare con il giocatore, che aveva dei dubbi. Prima ho parlato con il padre e agente, Antonio. Ho parlato poi con suo figlio, una buona conversazione, e mi ha detto che sarebbe venuto al 100%. Il 27 non era fatta. Il presidente poi mi ha detto che il progetto iniziale dell'acquisto di quattro giocatori era stato ridotto ad un singolo giocatore e che il 29 avremmo dovuto decidere quale giocatore volevo. Ho pensato che questo era sbagliato. Ho espresso il mio disagio. Ho detto che se questa era la posizione del club, avrei rotto il contratto. Sono venuto per un altro progetto. Rispetto la città e i tifosi e così mi dimetto. E Garcia Pitarch mi ha detto che se mi fossi dimesso anche lui avrebbe lasciato".
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