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Evani: “Troppi stranieri. I nostri ragazzi sono viziati”

Alberigo Evani, ct dell’under 18 e 19 italiana, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione “Tribuna Stampa”.   Si è vista grande differenza tra Spagna …

Redazione VN

Alberigo Evani, ct dell’under 18 e 19 italiana, è intervenuto ai microfoni di Radio Manà Manà Sport, durante la trasmissione “Tribuna Stampa”.

Si è vista grande differenza tra Spagna e Italia nella finale dell'Europeo under 21: “La Spagna è parecchi anni che è avanti rispetto a noi. Ha vinto in ogni categoria, ha una conoscenza tattica a tratti imbarazzante. La nostra under 21 ha fatto un bel percorso e molti di loro avranno un futuro importante: gran parte del merito va a Mister Mangia”

 

Secondo lei in cosa consistono le maggiori differenze? “ Questa è cultura calcistica, gli spagnoli crescono già da piccoli con il concetto della tecnica. Tutte le squadre giocano quel tipo di calcio con una qualità impressionante nonostante abbiamo a disposizione una grande under 21. Però poi c’è l'altra faccia della medaglia: abbiamo visto Luis Enrique quanto abbia faticato e questo dimostra come sia semplicemente un fatto di cultura sportiva”

 

In Italia in cosa bisogna migliorare a livello di crescita giovanile? “ Si è troppo legati al risultato, se non si vince sembra che non si riesca a dimostrare il proprio valore. In certe categorie andrebbe abolito il risultato, sin dai più piccoli, è a tratti deleterio”

 

Ci sono secondo lei troppi stranieri? “Sicuramente si. Ce ne sono troppi, la colpa è anche dei nostri ragazzi, che sono molto viziati. Gli stranieri vengono con un fame diversa. I nostri a livello di voglia e temperamento hanno ancora molto da imparare”

 

I nostri giovani raramente sono titolari nelle loro formazioni. Questo può essere un problema? “Sono d’accordo. E’ direttamente conseguenziale che giocare nelle squadri titolari ti renda anche pronto per certi palcoscenici. Gli italiani arriveranno a certi livelli ma avranno un percorso più lungo. Romagnoli è un talento che ha bisogno di giocare. Ottenere un risultato con i giovani è più rischioso. Ma in Italia sta prendendo piede una nuova mentalità, anche perché c’è molto materiale su cui lavorare”

 

Lei è favorevole alla proposta di istituire delle squadre “B”? “ Sarebbe interessante se facessero, però, un campionato vero nel quale misurarsi con squadre qualitativamente superiori. Facendo solo un campionato del genere si rischia solo di creare un modo per far giocare chi non mette piede in campo la domenica”

 

Un giudizio sulla gestione dei giovani da parte dell’Inter, ultimo il caso Donati: “Donati è molto interessante, ma già nel Grosseto faceva fatica a giocare. Meglio per lui che il Leverkusen lo abbia acquistato, crescerà sicuramente”

 

Una valutazione sul settore giovanile della Roma: “Nella Roma ho sempre pescato ottimi elementi soprattutto nei ’93. Quest’anno ha avuto un netto rallentamento, andato male, ma può succedere, visto che negli altri anni ha fatto sempre bene. La Roma resta una delle migliori”