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Emiliano e Manuel, ‘magnifici fiorentini’ a confronto

Uno fiorentino di nascita, l’altro fiorentinto ormai di adozione. Uno in partenza per la seconda volta in carriera da Firenze, l’altro che, con quel colore addosso, sogna di chiuderci la …

Redazione VN

Uno fiorentino di nascita, l'altro fiorentinto ormai di adozione. Uno in partenza per la seconda volta in carriera da Firenze, l'altro che, con quel colore addosso, sogna di chiuderci la carriera. Emiliano Viviano e Manuel Pasqual. Magnifici Messeri delle due semifinali di Calcio Storico. Due storie e due destini diversi che si incrociano in una delle manifestazioni più suggestive e tradizionali di Firenze.

Viviano è nato qui, la fiorentinità ce l'ha nel sangue, il giglio lo porta tatuato sul petto. Quando la scorsa estate gli è stato riproposto di vestire la maglia della Fiorentina non ha avuto dubbi, si è ridotto l'ingaggio e si è messo da subito a disposizione della società. La sua volontà a un anno di distanza non è cambiata e anche se "spesso nel calcio non si guarda ai sentimenti" il suo desiderio sarebbe quello di poter restare qui. Lo ha detto a chiare lettere, ribadendolo più volte e laddove le parole non fossero bastate, era sufficiente guardare il suo volto, visibilmente emozionato, di fronte a una Santa Croce vestita a festa.

Percorso diverso quello di Manuel Pasqual.  Arriva sulle sponde dell'Arno nel 2005. Con la maglia viola fa il suo esordio in serie A, e poche stagioni dopo si trova catapultato nei più importanti scenari europei. Fuori dai campi da calcio è silenzioso, schivo, Pasqual non è uno che fa parlare di se, la sua natura è veneta, ma la sua famiglia pian piano cresce e mette radici qui, tra il Ponte Vecchio e le colline di Fiesole. Firenze gli entra nel cuore e mentre le tribune si moltiplicano e le presenze si dimezzano, lui rifiuta le altre offerte, aspettando in silenzio che il vento cambi. Otto stagioni dopo il suo arrivo, Manuel è diventato un uomo, ottimo giocatore, capitano di una squadra che ha riconquistato l'affetto dei tifosi e le posizioni che più le si addicono in classifica. "Vorrei chiudere la mia carriera qui e diventare una bandiera della Fiorentina". Parole di chi fiorentino non lo è nato, ma lo è diventato, con umiltà e dedizione.

Emiliano Viviano e Manuel Pasqual. A entrambi si è voluto riconoscere l'appartenenza a questa città, perché Magnifici Messeri lo si è per un giorno, ma Fiorentini lo si è per sempre.

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