Alberto Di Chiara, ex viola a cavallo tra anni '80 e '90, su tuttomercatoweb.com parla della Fiorentina, tra mercato e campo: "Per i viola serviva come il pane una vittoria in casa contro il Carpi, in primis per mantenere il terzo posto ma anche per prendere un po' di aria dopo le polemiche avvenute in settimana, riguardanti proprio lo scarso impegno economico da parte della società nell'intervenire in maniera qualitativamente più consona alla posizione che la squadra occupa in classifica. La vittoria è arrivata con grande fatica, proprio da un acquisto di gennaio. Il calcio è bello anche per questo. Il nervosismo nell'ambiente comunque è tangibile. Ma come è possibile che una società in salute, economicamente parlando, al terzo posto in classifica, riesca a creare malumore tra i propri tifosi? Possibile che la proprietà non si interroghi sul perché di tutto ciò? Non posso credere che possano rimanere indifferenti a quello che gli accade intorno. Quello che Firenze non sopporta, non è tanto il fatto che non tirino fuori più soldi del dovuto, ma è l'atteggiamento sbagliato nei confronti di una città e una tifoseria che ti ha seguito anche quando dovevi ritornare su dagli inferi da categorie inferiori. Manca la comunicazione.
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Di Chiara: “Cari Della Valle, alla Fiorentina manca l’anima. Che non si compra al mercato”
Il commento dell'ex viola: "Possibile che la società non si interroghi sul perchè di tanto malumore? I conti tornano, ma mancano emozioni e dialogo"
I conti tornano certo, ma le emozioni mancano, manca empatia, dialogo. Mancano all'interno della società uomini di calcio che possano trasmettere qualcosa, avere dialogo nei momenti difficili. Che sappiano entrare nelle vene della gente. Il calcio, a differenza di altre aziende, necessita di emozioni. Sono parole già dette ma sempre vere. Poi la gestione di situazioni e di rapporti avvenute in questi anni legate al dirottamento aereo di Berbatov, alle denunce nel caso Salah, al caso Milinkovic-Savic, a quello di Joaquin ritornato a casa dopo la preparazione, alla gestione Prandelli, quella Montella, per passare a Neto, fino alle ultime gestioni di mercato Lopez-Mammana... Che dire, i Della Valle che sull'immagine hanno costruito un impero, si perdono in situazioni quasi demenziali. Peccato, perché ci sarebbero, mai come in questo campionato, le possibilità di togliersi qualche soddisfazione importante. Ci sarebbero tutti gli ingredienti, ma manca l'anima e quella purtroppo non si compra ne nel mercato estivo e nemmeno in quello di gennaio".
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