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Delio Rossi: “Caro Ljajic, la squadra viene prima del singolo”

L’ex allenatore viola e la lite con Adem: “Ho sbagliato e ho pagato. Jovetic? Mi ricorda Del Piero”

Redazione VN

L'ex allenatore della Fiorentina Delio Rossi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport in vista del match tra Roma e Manchester City che metterà di fronte due suoi ex giocatori come Ljajic e Jovetic: "Mi piace il giochino, però a patto di non parlare a lungo dell’incresciosa lite tra me e Adem. Ho sbagliato a scagliarmi contro il giocatore. Per questo ho chiesto scusa a tutti, anche a lui. E ho pagato il conto" ha premesso il tecnico.

Se potesse mandare un messaggio a Ljajic, oltre due anni e mezzo dopo quel brutto giorno, che cosa gli direbbe?

«Proverei, ancora una volta, a spiegargli che spesso viene prima la squadra e poi il singolo. E se un allenatore sostituisce un giocatore, talvolta, si sente responsabile di un errore, perché magari non è stata premiata la sua scelta dei titolari mandati in campo. Così, un applauso ironico del calciatore diventa un’ulteriore mortificazione per il tecnico. Ma chiudiamola qui, pensiamo alla gara dell’Olimpico».

Quanto sono cresciuti rispetto ai tempi della vostra Fiorentina?

«Stevan è stato condizionato da infortuni gravi, eppure resta un protagonista di assoluto livello, in un club tra i più quotati nel panorama mondiale. Arrivando in una società come il Manchester City, rischiava di essere schiacciato dalla concorrenza di campioni come Aguero, David Silva e Dzeko. Invece Jo-Jo ha spalle larghe, cresce ancora. È più maturo, anche per via dell’età, rispetto a Ljajic, che intanto sta compiendo un altro passo fondamentale per la sua carriera. Rispetto a Stevan, è più ragazzino ma, trovando continuità di rendimento, può sprigionare quel talento straordinario che gli consente ormai di essere un trascinatore nella Roma. Lo vedo più fiducioso, è consapevole delle sue doti e con Garcia ha trovato più sicurezza e coraggio. Neppure Ljajic sa quanto può diventare forte e devastante».

A quali giocatori somigliano, per caratteristiche e colpi, Adem e Stevan?

«Ljajic mi ricorda un po’ Menez, anche se ancora non ha la forza del francese: è destinato, comunque, a imporre qualità e numeri da potenziale fuoriclasse. Quando vedo giocare Jovetic, mi ritorna in mente Del Piero, ovviamente con le dovute proporzioni. E poi Stevan sembra, per movenze, guizzi e genialità, il Totti giovane, anche perché, come il capitano giallorosso, è un tipo tosto, sa farsi valere sul piano fisico e resiste ai trattamenti dei marcatori avversari».

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