La banana sbucciata e mangiata direttamente in campo, durante Villarreal-Barcellona, da Dani Alves per irridere i comportamenti razzisti di alcuni tifosi non sarebbe altro che il frutto di una campagna di marketing ben studiata a tavolino. Un piano ideato sulla base dei continui insulti ricevuti quest'anno non solo dal difensore brasiliano del Barcellona, ma anche dal compagno di squadra e idolo della Nazionale verdeoro Neymar. I due - secondo quanto scrive il quotidiano sportivo spagnolo 'As' - sarebbero stati aiutati da un team di consulenti pubblicitari per trovare il modo giusto per rispondere agli attacchi subiti dagli spalti. In particolare, l'idea di mangiare la banana sarebbe venuta a Neymar che dopo essere stato insultato a Cornell ha creato anche un apposito hashtag, ma il connazionale Alves lo ha battuto sul tempo. E dopo il match contro l'Espanyol, quando fu vittima di insulti a sfondo razziale, Neymar aveva deciso insieme a suo padre ed ai suoi collaboratori di discutere su come poter rispondere in modo convincente a questi atti di intolleranza. A sorreggere la tesi di 'As' anche la miriade di reazioni immediate all'azione di Daniel Alves di domenica scorsa, a partire dalla foto di Neymar con una banana in mano e da tutte quelle simili che hanno invaso immediatamente internet e i social network. E già lunedì pomeriggio, il marchio di abbigliamento Luciano Huck, il più popolare presentatore televisivo e amico di Neymar, aveva messo in vendita (al prezzo di 25 euro) magliette con l'hashtag #somostodosmacacos (siamo tutti scimmie) e l'immagine di una banana.
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