Dalla provocazione di Montella al realismo di Astori: quando le dimensioni contano

Per Montella qualcuno ne aveva perso il senso, secondo Astori è questione di realismo. La dimensione. Un'ossessione ricorrente nel mondo Fiorentina. Il percorso di Sousa a Firenze, ad oggi, sembra arrivato all'epilogo anche e soprattutto per questo non trascurabile aspetto. La dimensione della società, unita alle ambizioni, non rappresenta ciò che il portoghese cerca di avere nel mondo del calcio. Legittimo che sia così. Altri invece da queste parti si sentono realizzati. E non sono proprio dei perfetti nessuno.

E' comunque un dato di fatto che negli ultimi anni l'asticella degli obiettivi dei viola si sia pian piano abbassata. Al piazzamento Champions, ad oggi, non ci si pensa. Farlo sembra quasi un peccato. Come quello originale per Sousa: il mercato del gennaio 2016 ed il conseguente processo di razionalizzazione da parte del tecnico che forse alla lunga ha contagiato anche il gruppo, come ha evidenziato l'intervista ad Astori. Dallo scorso anno inoltre la proprietà non ha più dichiarato l'obiettivo di stagione, se non accennando timidamente alla qualificazione all'Europa League.

E il futuro? La prossima dimensione della Fiorentina sarà figlia dei quella rivoluzione che imposterà Corvino in estate, ma anche dell'esito del progetto che la società ha presentato in Comune per la realizzazione di una nuova casa per la squadra. Ciò che non si può stravolgere però è la storia che, per punti fatti, piazza al quinto posto i viola nella classifica di sempre. Un risultato di classifica che un paio di anni fa sarebbe risultato stretto. Oggi in molti ci metterebbero la firma.