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Dal Viola Club Abruzzo: “Con la morte nel cuore”

In Abruzzo non sono giorni semplici. Anche gli amici del Viola Club sono toccati dalle disgrazie accadute

Redazione VN

Mi è stato chiesto se avevo voglia di scrivere due righe sulla situazione in cui versa l'Abruzzo in questi giorni, in queste ore. Devo confessare che con riluttanza ho accettato perché chi me lo ha chiesto si dà un gran da fare per le sorti del Viola Club Abruzzo e io nel mio piccolo quando posso scrivo qualche articolo per il nostro sito che qualche volta è stato anche pubblicato, bontà loro, da qualche altro sito del tifo viola. Per me è un divertimento ed un piacere parlare e scrivere di calcio e soprattutto di Fiorentina, ma questa volta ho grande difficoltà a mettere insieme le parole.

La nostra Regione (oramai ci vivo da più di 30 anni e la sento anche un po' mia pur essendo di origine fiorentina) è stata colpita da una serie di calamità concentrate tutte insieme che pare quasi che qualcuno lassù si sia arrabbiato con Lei. Nevicate straordinarie per entità, su tutta la costa e all'interno, poi piogge torrenziali che hanno contribuito all'esondazione di alcuni fiumi e torrenti, mandando in tilt i trasporti, le attività commerciali, agricole e scolastiche.

Intere zone sono rimaste e sono ancora in queste ore senza luce e senza acqua, malgrado i soccorsi, protezione civile, vigili del fuoco, forze dell'ordine tutte, operai e tecnici e finanche volontari si diano da fare per riportate un minimo di normalità alle popolazioni più colpite da queste calamità. Infine le scosse di terremoto. Forti, implacabili!

Ieri è stato il colpo di grazia che veramente ha messo in ginocchio una popolazione già duramente provata. La paura è stata tanta per tutti noi ma il mio pensiero e quello di tutti i nostri soci del Viola Club Abruzzo (alcuni dei quali impegnati nelle attività di soccorso mentre altri residenti nelle zone più interessate dal sisma), va a tutte le popolazioni già duramente colpite dal terremoto della scorsa estate, che in questi momenti, ancora in condizioni disagiatissime, hanno rivissuto il terrore di quei giorni.

E mentre sto scrivendo queste poche righe ho davanti a me le immagini di quello che era l'Hotel Rigopiano completamente spazzato via ieri pomeriggio da una slavina dalla potenza inaudita, mentre dentro vi erano 36 persone, adulti e bambini, in attesa di andarsene e vedo soccorritori che, in mezzo ad un mare di neve, con temperature proibitive, continuano senza tregua a cercare eventuali superstiti a questa ulteriore tragedia.

La testa mi dice che le speranze di ritrovarli siano pochissime, ma il mio cuore spera che qualcuno si possa essere salvato. Mai darsi per vinti, ma che strazio! Dopo circa 40 ore di ininterrotta attività di soccorso, una luce di speranza si è accesa tra le macerie sommerse dalla neve e da lì sono usciti vivi una donna e quattro bambini.

La speranza è che nelle prossime ore possano essere salvati anche gli altri dispersi e che le condizioni climatiche possano dare tregua e permettere a chi si sta dando da fare per ripristinare la normalità, di operare con maggior tranquillità, sperando che le autorità competenti siano poi il più vicino possibile alla nostra Regione oltre che durante anche dopo l'emergenza.

Gianluca Marini - www.violaclubabruzzo.it