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Dai calci piazzati di Vio al pressing asfissiante: ecco il +20%

Il lavoro e l'intelligenza al servizio del gol, una storia già vista a Firenze nel recente passato, anche se con differenze sostanziali

Alessio Crociani

“Piacere, mi chiamo Pressing. E da quest'anno, nella Fiorentina, gioco anche in attacco”. Ce la immaginiamo così la fantomatica presentazione del secondo bomber stagionale in Serie A della Fiorentina. Il lavoro e l'intelligenza al servizio del gol, una storia già vista a Firenze nel recente passato, anche se con differenze sostanziali. Durante il suo primo anno a Firenze, Vincenzo Montella poteva contare sul famoso “più 30 per cento”, grazie agli schermi su calcio da fermo del “Mago” Gianni Vio. Sousa la fa molto più semplice: corsa e sacrificio a tutti giocatori di movimento in campo, ed ecco che iniziano a fioccare le reti anche dalle situazioni meno aspettate.

Sono già cinque, infatti, dopo dodici giornate di campionato, le reti viola arrivate grazie ad azioni di pressing o di forcing in fase avanzata. In questa seconda categoria s'inseriscono il gol del provvisorio 0-1 di Alonso messo a segno a Torino e lo 0-2 firmato da Kalinic in casa dell'Inter. Possiamo invece parlare di pressing “puro” se prendiamo in considerazione il rigore procurato sempre dall'attaccante croato a Milano (dal quale è scaturito lo 0-1 di Ilicic dagli undici metri), la rete del 4-0 di Suarez contro il Frosinone e l'anticipo di Vecino su fallo laterale a favore della Sampdoria che ha portato all'azione dello 0-2 di Marassi.

Insomma, riadattando al caso il titolo del libro di Gianni Vio, potremmo parlare di un “più 20 per cento” che conferma come il pressing a 360° sia un vero e proprio caposaldo del Sousa-pensiero. E il fatto che nella maggior parte della azioni prese in esame abbiano Kalinic tra i protagonisti, un attaccante espressamente voluto a Firenze da Sousa, è tutt'altro che un caso.