Essere un grande scienziato non preclude la possibilità di avere una passione sportiva. E’ il caso di Margherita Hack, da sempre tifosa della Fiorentina. La “signora delle stelle” ci ha lasciato oggi a 91 anni a causa di problemi cardiaci. Da giorni era ricoverata all’ospedale di Cattinara a Trieste, città dove si era trasferita all’inizio degli anni sessanta.
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Ciao Margherita, donna di scienza e coscienza
Essere un grande scienziato non preclude la possibilità di avere una passione sportiva. E’ il caso di Margherita Hack, da sempre tifosa della Fiorentina. La “signora delle stelle” ci ha …
La sua vita non è stata caratterizzata solo dall’interesse per la scienza, ma anche per la politica (durissima l’invettiva contro la riforma dell’istruzione voluta dal governo Berlusconi nell’ottobre 2008) e il calcio. Sì, perché, come già detto, Margherita nutriva un fortissimo sentimento per la Fiorentina, la squadra della sua città. Nata in Via Centostelle, a due passi dallo stadio Artemio Franchi, sarebbe stato davvero difficile rimanere sordi ai cori e alle urla della Curva Fiesole. “Sono tifosa della Fiorentina da sempre – spiegava in un’intervista del 26 maggio 2005 a L’Unità -. Ho iniziato a seguirla da quando avevo 11 anni. E ho tanti ricordi belli di quegli anni, penso a quando abbiamo vinto gli scudetti. Pochi purtroppo, ma forse per questo sono stati momenti unici.
Penso a quando sono andata allo stadio per la prima volta. Avevo 16 anni. Una conquista per me che finalmente potevo muovermi senza i genitori. E potevo spendere i soldi della paghetta che mia madre mi dava per lavarle i piatti. Andavo in curva. Non ricordo quale, allora non c'erano queste divisioni così nette tra tifosi. Eravamo molto più semplici. Sono andata allo stadio fin quando sono rimasta a Firenze, fino al ‘54. Poi, con il lavoro sono arrivati anche gli impegni, sempre più fitti finché sono andata via da Firenze. Ma la Fiorentina è rimasta sempre la mia squadra del cuore. Certo che ne è passato di tempo. E da tanti anni il calcio non è più sport. L'episodio di domenica pomeriggio a Roma è un'altra conferma (mano di Luciano Zauri sulla linea di porta durante Lazio-Fiorentina, ndr). È scandaloso non vedere un fallo così plateale, o ancora peggio, non volerlo vedere”. Parole che ben testimoniano quanto fosse smisurato il suo amore per la viola. Un amore da difendere da qualsiasi tipo di sopruso. Come il famoso – purtroppo - gol di Miroslav Klose in netto fuorigioco non visto dall’arbitro Ovrebo nella gara di Champions League contro il Bayern Monaco del 17 febbraio 2010. “Quel fuorigioco lì lo avrebbero visto anche dalla luna. Gli arbitri del calcio godono ormai del dogma dell'infallibilità, hanno un potere decisionale che ha addirittura superato quello del Papa di Roma“, diceva l’astrofisica.
Ma la Hack era questo e altro. Vi ricordate l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne che nell’ottobre 2012 etichettò Firenze come una città “piccola e povera”? Apriti cielo. Dire che la frase mandò su tutte le furie i cittadini fiorentini è poco. Piccatissima la reazione dell’orgogliosa scienziata: “Un uomo così rozzo e ignorante da non capire la bellezza di Firenze non può che mandare in rovina la Fiat. Oltretutto, mi pare sia già sulla buona strada. Mi chiedo come abbiano fatto gli Agnelli ad affidargliela. Ma come si fa a essere così bischeri? Per capire che Firenze non è città né piccola né povera basta affacciarsi in tre posti: gli Uffizi, piazza Signoria, piazza del Duomo. Anche un bambino lo capisce. Ma Marchionne no… che razza di mondo avrà mai visto?”.
Ciao Margherita, ci mancherai.
STEFANO NICCOLI
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