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Cene (presunte) indigeste

Emissari dello Zenit o semplici amici di nazionalità russa a cena con Sousa? Il precedente con Prandelli non finì bene...

Alessio Crociani

Dal "mai una gioia" sul terreno di gioco, al "mai una settimana tranquilla" fuori. La declinazione extra-campo dell'amarezza viola si arricchisce di un nuovo (l'ennesimo), nebuloso, capitolo. "Semplici amici di nazionalità russa", così i meno maliziosi definiscono i commensali di Paulo Sousa a Villa Cora. "Emissari dello Zenit San Pietroburgo", ipotizzava invece stamattina Il Corriere Fiorentino (LEGGI).

Cronaca di un giorno di ordinaria incertezza nella Firenze calcistica. In ogni caso, resta un grande punto interrogativo sul futuro del tecnico portoghese, con la Fiorentina che nicchia sulla cena incriminata ma che allo stesso tempo rilancia sulla permanenza di Sousa per voce di Vincenzo Guerini. Le parole di oggi del dirigente viola seguono la falsa riga di quelle pronunciate da Andrea Della Valle due settimane fa: l'allenatore resta. Peccato che il diretto interessato, a domanda precisa, non abbia esattamente ostentato la stessa sicurezza a riguardo nelle ultime settimane.

Punti di vista. Forse, molto più semplicemente, il classico gioco delle parti. Perché l'importante, in fondo, è che tra queste cosiddette parti ci sia chiarezza in privato, più che nelle esternazioni pubbliche. Soprattutto quando si parla di presunte cene, più o meno 'clandestine', e del futuro sulla panchina viola. Chiedere a Cesare Prandelli per conferma...