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Cassano: “Bernardeschi e Berardi? La mia generazione era più forte”

Alcuni passaggi dell'intervista di Antonio Cassano alla Gazzetta dello Sport

Redazione VN

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Antonio Cassano ha commentato l'estate dei certificati medici e non solo:

Chi vincerà il campionato?

“Dico Inter davanti a Juventus e Napoli. L’Inter ha fatto un mercato intelligente e non aveva bisogno di Sabatini. Skriniar è un fenomeno, mi bastarono pochi allenamenti alla Samp per capirlo. Lui, Borja Valero e Vecino sono colpi di Ausilio”.

La Juve senza Bonucci è più debole?

“Bonucci? E’ diventato forte grazie a Barzagli e Chiellini. Piuttosto è grave la partenza di Dani Alves. Ha detto che lo spogliatoio Juve era triste, evidentemente non mi sbagliavo quando dissi che alla Juve erano dei soldatini”.

Milan e Napoli?

“Montella è bravo e il Milan ha speso tanto ma San Siro non è per tutti. Il Napoli gioca sempre con gli stessi 11 e ha un solo modulo: troppo ripetitivo, è anche il suo limite".

Il 2 settembre c’è Spagna-Italia per le qualificazioni Mondiali.

“Spero di sbagliare ma sarà durissima”.

Per il futuro l’Italia è ben rappresentata dalla generazione di Bernardeschi e Berardi?

“No. Nel 2003 quando arrivai in azzurro gli attaccanti erano: Cassano, Totti, Del Piero, Vieri e Inzaghi. C’è una bella differenza credo”.