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Cassani: “Vi racconto la mia Firenze”

Il laterale ricorda il passato e parla del prossimo match

Redazione VN

Firenze lo sai. Dalle rime di una canzone del grande Ivan Graziani, alla bicicletta con cui Mattia Cassani andava in giro Oltrarno, insieme alla figlia, tra i raggi di sole e gli scorci di una città stampata nei cuori dei turisti, come una cartolina coi dipinti di Giotto. Una stagione e mezza vissuta in mezzo al giglio. “La mia Firenze? E’ stata quella di Santo Spirito e San Frediano, quartieri storici dove la vita è più viva e originale, e dove i rapporti umani lasciano qualcosa, arricchendo chi frequenta quei posti. La Firenze delle botteghe e degli artigiani, dei negozietti di rione e dei fiorentini veri. La mia Firenze è stata questa, insieme a qualche ristorantino per mangiar carne. Una vita tranquilla in famiglia”.

Dalla poesia alla prosa il passo può essere lungo o accorciato. “Quella di domenica è una partita connotata da obiettivi diversi. Loro reduci dalla grande vittoria di Roma e in corsa per un obiettivo come la Champions, noi proiettati verso un traguardo come la salvezza, che di sicuro non è meno importante. La posta in palio è una posta pesante, lotteremo sino all’ultimo con tutte le nostre forze”.

Sul comodino di casa ogni tanto allunga una mano, per sfogliare le pagine del libro che sta leggendo. Si chiama ‘L’Arte della Persuasione’, autore Tonya Reiman. “Mi affascina lo studio delle dinamiche mentali che servono a raggiungere gli obiettivi, per cercare di spingersi oltre i limiti apparenti o capire come indurre gli altri a un esercizio di elasticità”. Un divoratore di libri, come ben sa il suo ex compagno di squadra Pasqual. “Con lui dividevo la camera nei ritiri, mentre con Migliaccio avevo frequentazione dai tempi del Palermo. Posso dire di essermi trovato bene con tutti, conservo un bel ricordo del gruppo”.

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