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Caos manifestazione a Firenze: polizia schierata. Cariche e lanci di bottiglie

Negli ultimi giorni stanno andando in scena manifestazioni su tutta la penisola

Redazione VN

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Tensione, cariche e lanci di bottiglie a Firenze per una manifestazione non autorizzata che, con un tam tam sui social, era stata messa in piedi nei giorni scorsi da non meglio precisate sigle. Nella locandina girata sui gruppi whatsapp si indicava tra gli organizzatori "Vox Italia", formazione politica che però si è detta completamente estranea alla serata. Una carica è stata effettuata dalla polizia in via Calzaiuoli, all'angolo con piazza della Signoria. Ci sono stati lanci di bottiglie dei manifestanti. Questo quanto riporta La Nazione sulla manifestazione che sta avendo luogo in queste ore nel centro storico della città. Le forze dell'ordine sono schierate in gran numero tra le vie principali del centro e stanno cercando di far rientrare nella normalità la situazione. Sempre sul sito del quotidiano possiamo leggere che i momenti di tensione sono stati diversi. Queste le parole dei manifestanti: "E' il funerale di Firenze. Siamo lavoratori di questa città, questa città è morta. Dove sono i soldi promessi dal Governo? Noi questa potenza di fuoco non l'abbiamo vista".

La nota degli Ultras

Inoltre, il Corriere Fiorentino riporta l'estraneità ai fatti da parte di un gruppo organizzato dei tifosi della Fiorentina. La Curva Fiesole, nello specifico il collettivo Unonoveduesei si è dissociato con una nota questa mattinata per mettere a tacere le voci che ne vedevano il coinvolgimento: «Visto il continuo tam tam su social, giornali e televisioni che ricondurrebbero l’organizzazione della manifestazione di stasera agli Ultras crediamo sia giusto fare chiarezza. NOI NON ABBIAMO ORGANIZZATO ALCUNCHE’ e non saremo presenti in piazza come gruppo. Questo non significa che non siamo vicini alle persone in difficoltà in questo momento difficile, noi stessi lo siamo e che in futuro ci potremmo riservare la decisione di scendere in piazza al fianco di chi lotta per la sua sopravvivenza. Ribadiamo che ognuno è libero di manifestare come meglio crede e di fare le sue scelte. Ma non sulla nostra pelle».

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