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Caos in Argentina. Campionato avanti a porte chiuse, ma il River: “Noi non giochiamo”

Photo by Adrian Farias/Getty Images/Getty Images

I Millonarios, con alcuni casi sospetti nelle giovanili, a muso duro contro la federazione che ordina di andare avanti. Intanto la Libertadores si ferma, e il Sudamerica si spacca

Redazione VN

Il calcio sudamericano brancola nel buio. Mentre si registrano un po’ ovunque i primi casi di contagio da Covid-19, le federazioni dei singoli Paesi si muovono in differenti direzioni e senza criteri comuni dettati dalla Conmebol (il massimo organo continentale). C’è chi ha deciso di andare avanti a porte chiuse e chi invece ha optato per lo stop totale. In Argentina, invece, è in atto un autentico braccio di ferro tra il River, che si rifiuta di scendere in campo, e i vertici federali, che hanno disposto il prosieguo delle attività sportive a porte chiuse e minacciano sanzioni contro chi si rifiuti di scendere in campo.

RIVER A MUSO DURO - Quanto sta accadendo in Argentina riassume il caos in cui è improvvisamente precipitato lo sport sudamericano e in particolare il calcio, colto di sorpresa di fronte al rapido diffondersi del virus che sta mettendo in ginocchio l’Europa. Secondo quanto stabilito dai vertici federali, venerdì sera è partita la coppa della Superliga (una sorta di appendice al campionato appena concluso) con i primi due incontri disputati regolarmente a porte chiuse. Questa sera sarebbe toccato al River, ma da Buenos Aires è arrivato un no secco che ha scatenato la polemica e il conseguente braccio di ferro. Causa il timore per le condizioni di salute di alcuni ragazzi delle giovanili che avrebbero presentato sintomi riconducibili al Covid-19, il River ha fatto sapere che non intende scendere in campo e che sospenderà ogni attività a tempo indeterminato. “La squadra non si presenterà a Tucuman”, recita il comunicato ufficiale del club. “Nel rispetto delle indicazioni disposte dall’Oms, il club resterà chiuso per salvaguardare la salute dei suoi soci e dei suoi dipendenti”.

BRACCIO DI FERRO - I vertici federali non l’hanno presa bene e hanno già annunciato provvedimenti nei confronti dei Millonarios e di tutti quelli che prenderanno iniziative contrarie alle disposizioni federali. “Le autorità sanitarie hanno dato rassicurazioni circa la possibilità di portare avanti i tornei senza pubblico. La decisone e la presa di posizione adottate unilateralmente dal River - ha sottolineato la federazione - saranno passibili di sanzioni secondo quanto previsto dal regolamento federale”. In sostanza, finché dal Governo non arriveranno disposizioni chiare, si andrà avanti a giocare. Ma nelle prossime ore lo scenario potrebbe mutare, perché il sindacato calciatori sta cercando di fare fronte compatto per imporre lo stop totale. Ad appoggiarli c’è anche Maradona, schieratosi dalla parte del River “Tutti sanno quanta antipatia nutra nei loro confronti - ha detto il Diez - ma in questo caso sono con loro al 100%. Se non se la sentono di giocare, hanno il diritto di puntare i piedi in una circostanza del genere”. (Gazzetta.it)