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Caos Fifa: 53 possibili casi di riciclaggio di denaro

Ci sono 53 possibili casi di riciclaggio di denaro collegati a dei conti in svizzeri della Fifa. Il procuratore federale elvetico Michael Lauber ha dato la notizia in conferenza stampa, …

Redazione VN

Ci sono 53 possibili casi di riciclaggio di denaro collegati a dei conti in svizzeri della Fifa. Il procuratore federale elvetico Michael Lauber ha dato la notizia in conferenza stampa, a Zurigo, affermando che il suo ufficio sta analizzando nove terabyte di dati sequestrati. Lo stesso Lauber non aveva escluso, in precedenza, un interrogatorio nei confronti del presidente della Fifa, Joseph Blatter, o del segretario generale, Jerome Valcke, durante le indagini che sono in corso in Svizzera ma aveva anche avvertito che un'esito definitivo non fosse vicino.

"Stiamo affrontando un'indagine complicata con molte implicazioni internazionali -aveva dichiarato alla Bbc- il suo prosieguo è continuo e prenderà del tempo. Il mondo del calcio deve essere paziente, per sua natura quest'indagine durerà più dei leggendari '90 minuti'". "Ho organizzato un'apposita task force guidata dal capo dell'ufficio del reparto anti-crimine del procuratore generale", ha dichiarato Lauber. "In questa task force ci sono procuratori specializzati, esperti di mutua assistenza legale e una squadra forense specializzata della polizia criminale federale.

La sua durata sarà stabilita in base alle necessità dell'indagine". Lauber ha riferito di non poter rendere pubblici altri dettagli perché questo potrebbe portare alla distruzione di prove compromettendo l'indagine. Era stata la stessa Fifa a dare avvio al processo investigativo svizzero, nel novembre 2014, sporgendo denuncia contro ignoti in cui si presentava come parte lesa. La federazione aveva presentato a Lauber un rapporto redatto dal proprio investigatore speciale, Michael Garcia, riguardante la scelta del Paese ospitante per le edizioni 2018 e 2022 dei Mondiali.

Garcia, che aveva investigato due anni, aveva ottenuto scarsi risultati per mancanza di testimoni e prove. L'indagine svizzera si è andata ad affiancare a quella condotta, separatamente, negli Stati Uniti. Un fattore che Lauber tiene a ribadire: "Le operazioni in Svizzera sono portate avanti indipendentemente da quelle dei nostri colleghi statunitensi -afferma- per questo i documenti e i dati della nostra indagine non saranno resi pubblici, automaticamente, con la pubblicazione di quelli della nostra controparte americana".

(Adnkronos)