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Calcioscommesse, Mauri: “Laziali, state tranquilli”

Il calciatore della Lazio Stefano Mauri è stato ascoltato dagli investigatori della procura federale per oltre tre ore. Oggi tocca anche all’altro calciatore biancoceleste Brocchi e a Gervasoni. Ieri sono …

Redazione VN

Il calciatore della Lazio Stefano Mauri è stato ascoltato dagli investigatori della procura federale per oltre tre ore. Oggi tocca anche all'altro calciatore biancoceleste Brocchi e a Gervasoni. Ieri sono stati resi noti i contenuti dell'interrogatorio a Cremona dell'ex calciatore del Piacenza: ha tirato in ballo direttamente il Siena, oltre alla stessa Lazio e al Genoa.

Per oltre tre ore Stefano Mauri è stato ascoltato dagli investigatori della procura federale della Figc: "Sono sereno e tranquillo, ma non posso parlare per il codice di giustizia sportiva. L'interrogatorio è durato tanto perché ci sono state molte domande, ma i tifosi laziali possano stare tranquillissimi", ha detto il giocatore biancoceleste subito dopo l'interrogatorio. "Confidiamo in una rapida definizione della vicenda", ha detto anche Matteo Melandri, uno dei legali del giocatore. "Il colloquio si è svolto serenamente, crediamo nell'archiviazione", aggiunge evidenziando che "l'estraneità del giocatore è assoluta".

Mauri era arrivato in procura poco prima delle 9.30 di questa mattina. Pochi minuti dopo ha fatto il suo ingresso nella sede di via Po anche l'ex calciatore di Piacenza e Cremonese Carlo Gervasoni. I due non si sono incrociati per pochi minuti. Il calciatore biancoceleste è chiamato a difendersi proprio dalle accuse di Gervasoni legate alle presunte combine delle partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, nella scorsa stagione di Serie A. Gervasoni, invece, è chiamato dal pool del Procuratore Stefano Palazzi a confermare le dichiarazioni rilasciate nell'interrogatorio del 12 marzo scorso, desecretato dalla Procura di Cremona. Oggi gli "007" della squadra guidata da Palazzi ascolteranno anche l'altro giocatore della Lazio Cristian Brocchi ("Sono molto tranquillo" ha detto al suo arrivo). In calendario anche le audizioni di Conteh (ex calciatore Cremonese), Bertani (Sampdoria) e Shala (ex calciatore).

"Siamo vicini ai nostri calciatori, Mauri e Brocchi non hanno commesso alcun illecito". Così l'avvocato della Lazio Gian Michele Gentile, presente negli uffici della Procura federale per questioni diverse dall'inchiesta sul calcioscommesse, mentre è in corso l'interrogatorio di Mauri. "Questa vicenda sta turbando l'ambiente e la serenità della squadra - ha aggiunto Gentile - In ogni caso Mauri è serenissimo e caricatissimo, una persona con sensi di colpa non potrebbe avere questo rendimento sul campo". Gentile ha poi parlato dei tempi stretti della giustizia sportiva: "Leggo che si vuole chiudere l'indagine in tempi brevi e fare il processo prima dell'estate ma l'importante è che sia un processo serio". Il legale biancoceleste parla poi anche della responsabilità oggettiva: "Revisione della responsabilità oggettiva? Non credo. La giustizia sportiva si basa sulla responsabilità oggettiva, dubito si possa arrivare a qualcosa. Quello che invece si può vedere è come si possono applicare i criteri della giustizia sportiva. Se un calciatore rema contro la società è mai possibile che ne risponda la società, che è parte offesa?".

Le dichiarazioni rese da Gervasoni davanti al procuratore di Cremona Di Martino nell'interrogatorio dello scorso 12 marzo, il cui contenuto era rimasto segreto fino a ieri, sembrano aver ulteriormente aggravato il quadro della situazione. Secondo l'ex giocatore del Piacenza, lo slavo Amir Gegic avrebbe investito 400 mila euro per "aggiustare" Lecce-Lazio del 22 maggio: erano coinvolti secondo lui giocatori di entrambi le squadre. Mauri è chiamato direttamente in ballo da Gervasoni, che lo individua come il "contatto" - grazie alla mediazione dell'ex calciatore Zamperini, indagato - per arrivare alla squadra biancoceleste e manipolare il risultato della partita. Brocchi deve invece chiarire la presunta conoscenza con lo stesso Zamperini. A Cremona, Gervasoni avrebbe parlato complessivamente di 42 partite, vecchie e nuove, inerenti vari anni e diversi campionati. Ha chiamato in causa anche il Siena, per la partita contro il Modena della scorsa serie B, e in serata è arrivata la secca smentita del presidente della squadra toscana Mezzaroma.

Ieri negli uffici della procura Federale sono invece sfilati due ex giocatori del Genoa, il centrocampista Milanetto e Dainelli, quest'anno in forza rispettivamente al Padova e al Chievo. Secondo i pm, sono loro ad aver intascato i pagamenti dal clan degli slavi per l'alterazione della partita dei rossoblù contro la lazio, il 15 maggio allo stadio Olimpico.

(repubblica.it)