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Calcioscommesse: l’avidità umana che uccide il calcio.

Il Calcioscommesse e l’avidità dei milionari rischiano di spazzare via il calcio giocato. Ad essere coinvolte nelle indagini portate avanti dal superprocuratore Figc Stefano Palazzi. Sono infatti ben 10 squadre …

Redazione VN

Il Calcioscommesse e l’avidità dei milionari rischiano di spazzare via il calcio giocato. Ad essere coinvolte nelle indagini portate avanti dal superprocuratore Figc Stefano Palazzi. Sono infatti ben 10 squadre del campionato di seria A. In pratica la metà delle compagini che attualmente militano nella massima divisione italiana; con il rischio, serissimo, che la classifica di fine stagione sia totalmente stravolta dagli sviluppi dell’inchiesta e dalle conseguenti contromisure adottate. Dalla lotta Champions alla salvezza, tutto potrebbe essere messo in discussione dalle carte di Cremona.

I nomi dei club potenzialmente coinvolti sono già noti: Atalanta (già penalizzata con un meno 6 punti ed ora indagata per altre due gare sospette); poi Bologna, Cesena, Chievo, Genoa, Lazio, Lecce, Novara, Siena, Udinese. Tremano anche in Serie B, con il Bari e la Sampdoria che sembrano essere in guai serissimi. Le punizioni, assicurano i titolari d’inchiesta ed i responsabili di Coni e Figc, saranno esemplari e non faranno sconti a nessuno: 2 anni di sospensione per chi ha anche "solo" scommesso, radiazione a vita per chi ha barato o tentato di barare; retrocessione per i club se si riscontra un coinvolgimento dei dirigenti e 3 punti di penalizzazione come pena minima prevista. C’è poi la Uefa che, come noto, prevede l’esclusione da ogni competizione europea per qualunque club condannato per illecito sportivo. In ultimo, le pene saranno afflittive (se hai raggiunto un traguardo come qualificazione un Europa o salvezza e sei condannato, tale traguardo non verrà riconosciuto).

Insomma, a conti rapidi fatti, il nuovo marciume emerso dal calcio scommesse pare essere addirittura più pervasivo e grave di quello targato Calciopoli. Ne valeva la pena? La domanda ovviamente è retorica. Ciò che fa sul serio tanta rabbia e lascia sgomenti, però, è che i coinvolti sono tutti più che benestanti, in alcuni casi addirittura milionari con diverse auto di lusso e ville. Tutta gente, insomma, che ha barato e rovinato uno sport altrimenti meraviglioso per imperdonabile e stupida cupidigia. Del resto anche 50.000 euro al mese, se sperperati per bene, possono non bastare, prepara in maniera anche fisiologica certe derive.