La Victoria 2000 srl, finanziaria che controllava il ''vecchio'' Bologna calcio del patron Giuseppe Gazzoni Frascara, che nel 2005 retrocesse in B e fallì, ha presentato al gip di Firenze opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dalla procura di Firenze sull'accusa di falso in bilancio contro Diego Della Valle e l'intero cda viola che approvò il bilancio 2015.
altre news
Calciopoli, il vecchio Bologna si oppone: “Fiorentina risarcisca”
Opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dalla procura di Firenze sull'accusa di falso in bilancio contro D. Della Valle e l'intero cda viola del 2015
Il gip di Firenze Matteo Zanobini fisserà un'udienza entro tre mesi come previsto dalla riforma Orlando.
Victoria 2000 aveva denunciato Della Valle e il cda viola per non aver posto nel bilancio chiuso il 31 dicembre 2015, e approvato nel 2016, una quota ''a perdita'' in previsione del risarcimento che la Fiorentina avrebbe dovuto versare al Bologna per lo scandalo di Calciopoli, come conseguenza di una pronuncia della Cassazione. La procura di Firenze indagò i vertici viola, difesi dall'avvocato Antonio D'Avirro, per falso in bilancio, ma di recente si è orientata per chiedere l''archiviazione del procedimento.
"C'è una consulenza tecnica incaricata dalla stessa procura di Firenze che dimostra che la denuncia di Vittoria 2000 srl, per il mancato appostamento a fondo rischi nel bilancio della Fiorentina di una somma per il risarcimento, è fondata", spiega il legale della società bolognese, l'avvocato Simone Sabattini. Era stata la Cassazione, nel 2015, a rimandare in sede civile la quantificazione dei risarcimenti a favore delle società lese da Calciopoli, in particolare al tribunale civile di Roma e alla corte di appello di Napoli. Quindi Gazzoni Frascara aveva chiesto 113 mln di euro di danni sia alla Fiorentina sia alla Juventus, e ai loro dirigenti, i fratelli Della Valle, l'ex ad viola Sandro Mencucci, i dirigenti bianconeri Luciano Moggi e Antonio Giraudo, l'ex arbitro Massimo De Santis. Le cause civili sono ancora pendenti.
(Ansa)
© RIPRODUZIONE RISERVATA