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BV 2010: Addio al vecio, strenuo difensore di Antognoni

Il Battito Viola di oggi

Redazione VN

La nostra vita di ragazzi è stata calcisticamente scandita dalle tante domeniche tinte di viola e di 73 incontri della Nazionale maggiore nella quale spiccava il volto sereno ma determinato del nostro Giancarlo Antognoni. Il Capitano era l’orgoglio fiorentino in una schiera di biancorossonerazzurri che occupavano prepotentemente tutti i numeri di maglia dall’uno al sedici. Tutti. Tranne uno: il dieci. Il più importante. Quello era nostro.

Pur avendo un tasso di classe superiore a tutti i compagni, Antognoni era tra i pochi criticati durante le sue gare azzurre: da parte dei soloni asseggiolati nei luoghi di tendenza d’opinione dell’epoca situati nel nord, si pontificava sulla necessità di sostituire Antognoni prima con (tenetevi forte) Beccalossi e poi con Dossena. Per capirci, è come sedersi da Pinchiorri e ordinare un risino in bianco e un bicchiere d’acqua della cannella...

Se Antognoni ha percorso quella straordinaria carriera azzurra, molto del merito va al Commissario Tecnico della Nazionale Enzo Bearzot che, incurante delle continue critiche, ha proseguito per la sua strada dando a Giancarlo ciò che meritava e che nessuno poteva togliergli: la casacca numero dieci con il tricolore.

Enzo Bearzot è stato l’esempio vivente di come sia ondivaga la critica giornalistica: quando il vituperato vecio ha portato a casa la Coppa del Mondo sbaragliando il più grande Brasile di tutti i tempi dopo quello di Tostão, Rivelino, Gérson, Jairzinho e Pelè, allora è diventato il Ct che tutti volevano toccare come fosse un santo.

Quel Ct, del quale sentiamo un’enorme mancanza, dopo un’ottima carriera agonistica nel Torino, ne avrebbe vinti due di campionati del mondo da Ct soltanto se Giancarlo non avesse sofferto di una pervicace tarsalgia ad Argentina ’78 e che gli ha impedito di dare il meglio di sé nelle gare nelle quali è sceso in campo e di essere addirittura assente in quella decisiva per l’accesso alla finale contro l’Olanda.

Oggi 21 dicembre nel 2010 Enzo Bearzot se ne va all’età di 83 anni. Il football perde uno dei suoi maestri italiani.

Massimo Cecchi - Museofiorentina.it