14 maggio 2006 Chievo-Fiorentina 0-2, partita surreale. Tutti sapevano ma nessuno voleva ammettere. Squadra viola in Champions League e di lì a poco la scure di calciopoli che si abbatté sui sogni dei tifosi, sulle speranze degli sportivi. Ma perché rimembrare? Perché riaprire una vecchia ferita? Noi preferiamo ricordare un grandissimo Luca Toni che con l'ennesimo gol, il numero trentuno, vinse la classifica cannonieri, e di conseguenza la "Scarpa d'oro" come miglior marcatore europeo. Quel pomeriggio la Fiorentina, grazie alla realizzazione di Luca e al raddoppio di Dainelli, vinse l’incontro e si qualificò matematicamente per la Champions League: finì con espressioni di grande gioia condite da parrucche viola in giro per il terreno di gioco. L’estate successiva ci fu poi la sublimazione col mondiale di Germania. Luca Toni, al netto delle intercettazioni, fu la vera sorpresa del campionato: arrembante, potente, devastante, addirittura spettacolare in qualche sua giocata, inaspettata per un calciatore della sua stazza. E poi imperioso quando svettava di testa sui difensori avversari, impotenti di fronte alla sua elevazione, al suo strapotere fisico. Luca andò a segno 31 volte, 19 nel girone d'andata, 12 in quello di ritorno, vittima di un calo fisiologico ma sempre protagonista, sempre decisivo come quel giorno al Marc’Antonio Bentegodi di Verona.
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Stefano Borgi - MuseoFiorentina.it
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