Nell’anno in cui la Fiorentina piange la scomparsa del suo presidente, Pier Cesare Baretti, sono poche le gioie della squadra allenata in quella stagione da Sven Goran Eriksson. Che terminò il campionato senza infamia e senza lode all’ottavo posto della graduatoria alle spalle anche di Sampdoria e Torino. Una di queste porta sicuramente la data del 3 gennaio 1988 quando, in un freddissimo pomeriggio di inizio anno, i viola battono al Comunale la Roma di Liedholm per 1-0. Gli almanacchi scrivono che a fissare il risultato fu un’autorete di Collovati; a noi piace ricordare invece che quella partita venne decisa da una rete di Roberto Baggio (la cui conclusione fu sicuramente “sporcata” da una deviazione del roccioso stopper giallorosso…). La Roma, che non vinceva a Firenze da ventidue anni, tornò a casa con una sconfitta che non riuscì ad evitare neanche in superiorità numerica allorché fu espulso il viola Contratto. Era la Fiorentina di Baggio e Diaz ma anche di Hysen e Rebonato, due autentiche meteore in maglia viola. E quella partita contro la Roma di Boniek, Giannini, Pruzzo – che alla fine della stagione fu terza alle spalle di Milan e Napoli – fu il classico esempio di come la Fiorentina, dove giocavano comunque elementi di valore come Berti, Battistini, Alberto Di Chiara, non riuscì, nell’arco di tutto il campionato, a far valere tutta la sua forza.
altre news
BV 1988: scatto d’orgoglio viola
Nell’anno in cui la Fiorentina piange la scomparsa del suo presidente, Pier Cesare Baretti, sono poche le gioie della squadra allenata in quella stagione da Sven Goran Eriksson. Che terminò …
Pier Francesco Nesti - museofiorentina.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA