Il 15 di maggio del 1966 si gioca a Ferrara Spal-Fiorentina, penultima partita di un campionato ottimo per la squadra viola. Nella formazione di quel giorno s’intravedono le basi della cosiddetta Fiorentina yé-yé. Ugo Ferrante ha ventuno anni, Mario Bertini ventidue, Giuseppe Brizi ventiquattro, Mario Brugnera e Claudio Merlo addirittura diciannove. Tra i pali Enrico Albertosi appare un veterano anche se i suoi ventisette anni, per un portiere, non sono tanti. È proprio il portiere gigliato, prima della partita, ad attirare l’attenzione per la sua lunga imbattibilità. Dopo il goal subito al 70° minuto nella gara interna persa col Bologna per tre a uno, Albertosi mantiene inviolata la porta per le successive cinque gare: Foggia - Fiorentina 0-0; Fiorentina - Inter 0-0; Napoli Fiorentina 0-4; Roma - Fiorentina 0-2; Fiorentina - Varese 4-0. Al di là dell’imbattibilità della difesa una striscia entusiasmante per i ragazzi di Beppe Chiappella, soprattutto per la vittoria di Napoli, con l’intero San Paolo che applaude a scena aperta i giovani viola. Che vincono anche a Ferrara per due a uno con reti di due difensori Pirovano e Rogora. Tra gli estensi è il centravanti Innocenti a siglare il momentaneo pareggio e a fermare l’imbattibilità di Albertosi a 529 minuti. Un record destinato a durare a lungo e che sarà battuto solo nel 1984 da Giovanni Galli.
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Alessandro Coppini - MuseoFiorentina.it
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