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BV 1961: Violata Sant’Elena

L’impianto Pier Luigi Penzo nell’Isola di sant’Elena che vide nel 1941 le nobili gesta sportive di due grandissimi calciatori come Valentino Mazzola ed Ezio Loik – protagonisti assoluti della Coppa …

Redazione VN

L’impianto Pier Luigi Penzo nell’Isola di sant’Elena che vide nel 1941 le nobili gesta sportive di due grandissimi calciatori come Valentino Mazzola ed Ezio Loik – protagonisti assoluti della Coppa Italia finita proprio in quell’anno nella bacheca della gloriosa Associazione Calcio Venezia, è teatro, nel pomeriggio del 27 agosto del 1961, della sfida tra i padroni di casa lagunari e la nostra Fiorentina. L’incontro è valido per la prima giornata di campionato: per vedere il Venezia nuovamente in serie A accorrono 25.000, forse 30.000 spettatori. Troppi per il piccolo impianto del 1911 che fatica a contenere il numeroso entusiasmo di tanti fioi che trepidano per i loro neroverdi.

La saggezza del tecnico viola Nándor Hidegkuti lo induce a istruire i propri giocatori che contro l’arrembante desiderio di ben figurare della neopromossa, è indispensabile misurare le forze e non controbattere sul piano del fisico. I ragazzi obbediscono e frenano disciplinatamente le sfuriate veneziane.

Quando l’arbitro Giulio Campanati non assegna un reclamato calcio di rigore al Venezia per un presunto fallo di Sergio Castelletti sull’attaccante veneziano - di casacca e di origine - Gianni Rossi, la folla urla a gran voce il proprio disappunto prendendosela anche con i nostri viola: siamo quasi alla fine del primo tempo e l’illusione di un possibile vantaggio sfumato, blocca la verve dei padroni di casa.

Nei primi minuti della ripresa Lucio dell’Angelo riesce a battere l’esordiente Claudio Bandoni - futuro secondo portiere Campione d’Italia con la Fiorentina - con un colpo d’anca su azione di calcio d’angolo. È la rete della vittoria gigliata.

I ragazzi di Nándor - per la cronaca: Sarti, Robotti, Castelletti, Ferretti, Orzan, Rimbaldo, Hamrin, Johnsson, Milani, Dell’Angelo e Azzali - tornano a casa con i due punti in tasca e con l’orgoglio di aver battuto un avversario fiero e ricco di storia.

Massimo Cecchi - MuseoFiorentina.it