Un’insolita aria fredda attraversa Madrid il 28 maggio 1957. E’ l’antivigilia della finale della Coppa dei Campioni e di quella che rappresenta, per la Fiorentina, la partita più prestigiosa della sua intera storia. Il gruppo viola, finalmente al completo dopo l’arrivo dei “nazionali” reduci dalla débâcle: di Lisbona, svolge una breve seduta atletica dalla quale emergono però cattive notizie. Chiappella lamenta dolori per uno strappo muscolare e per le botte ricevute dai lusitani mentre Segato accusa una lesione sottoinguinale. Per entrambi niente gita nell’incantevole Toledo ma solo cure marconiterapiche. Alla scampagnata rinuncia anche Bernardini che confida ai giornalisti le proprie elucubrazioni tattiche: sperando di aver conferma della disponibilità di Magnini (acciaccato) e di Prini (influenzato), pensa di piazzare quest’ultimo in mediana con Scaramucci inserendo Bizzarri sulla fascia sinistra per colmare il vuoto lasciato proprio dallo stesso Prini. Intanto dopo aver fatto visita all’ambasciatore italiano giungono conferme sull’orario della gara: si gioca alle 17:30 e non di sera come speravamo i madrileni speranzosi di vendere ulteriori biglietti (ma i tagliandi sono già praticamente esauriti nonostante i prezzi alle stelle e la contemporanea corrida dell’Ascensione). Più contenta è la Fiorentina che aveva fatto presente gli impegni assunti dalla Radio Italiana per la diretta e la propria non abitudine alle luci artificiali. I timori sono comunque fugati, l’impianto di illuminazione non è collaudato e a niente serve l’invito serale (con cocktail annesso) fatto dal Real ai giornalisti per farli verificare di persona la situazione. Luci naturali o artificiali che sia, i bianchi, forti anche del grande vantaggio del terreno amico, sono convinti della vittoria; solo Kopa non si sbilancia mentre il grande Di Stefano annuncia: “Vinceremo ma soffriremo”. Sarà buon profeta, vero signor Horn?
altre news
BV 1957: Aspettando la finale di Coppa dei Campioni
Un’insolita aria fredda attraversa Madrid il 28 maggio 1957. E’ l’antivigilia della finale della Coppa dei Campioni e di quella che rappresenta, per la Fiorentina, la partita più prestigiosa della …
Filippo Luti - MuseoFiorentina-.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA