La Fiorentina di Fulvio Bernardini è ancora imbattuta quando si presenta allo stadio Luigi Ferraris di Genova per l’ultima giornata di campionato: è il pomeriggio del 3 giugno 1956. Lo scudetto lo ha, ormai, conquistato da quasi un mese ma vuole terminare il torneo, senza avere mai perso. Il tecnico viola, perciò, manda in campo contro il Genoa, squadra che naviga a metà classifica, la formazione titolare. Non c’è spazio per nessuna delle riserve. La Fiorentina passa in vantaggio con un gol di Gratton al 24’ del primo tempo. Ma i rossoblu non demordono e tra loro c’è lo svedese Gren, ceduto nell’estate del 1955, che ha una gran sete di rivincita. Ci si mette anche il pessimo arbitraggio di Jonni di Macerata a complicare le cose per i gigliati. E così al 29’ della ripresa proprio Gren su calcio di rigore (contestatissimo il penalty dai giocatori viola) batte Sarti e riporta la sfida in parità. La Fiorentina si disunisce e il Genoa ne approfitta. Al 40’ Frizzi realizza il gol del sorpasso. E al 90’ Carapellese firma la rete del definitivo 3-1. La Fiorentina così, proprio all’ultima giornata perde la propria imbattibilità.
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Ruben Lopes Pegna - MuseoFiorentina.it
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