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BV 1956: Il pantano romano non frena l’imbattibilità viola

Dopo il clamoroso pareggio interno del Milan (secondo in classifica) per 3-3 contro la già retrocessa Pro Patria nell’anticipo televisivo del sabato (resosi necessario a causa della gara di Coppa …

Redazione VN

Dopo il clamoroso pareggio interno del Milan (secondo in classifica) per 3-3 contro la già retrocessa Pro Patria nell'anticipo televisivo del sabato (resosi necessario a causa della gara di Coppa Campioni che avrebbe visto i rossoneri opposti al Real Madrid il martedì successivo), la Fiorentina aveva l'occasione di portare a 12 i punti di vantaggio sui rossoneri in classifica. Dal momento in cui sarebbero rimaste solo sei gare al termine, lo scudetto sarebbe stato praticamente quasi matematico un mese prima della fine del torneo.

La squadra giallorossa, nonostante si trovasse a ben 17 punti dalla squadra gigliata, voleva comunque spezzare l'incanto dell'imbattibilità dello squadrone di Bernardini.

Alle ore 15:15 di quel 29 aprile 1956, cioè al momento di scendere in campo, l'Olimpico di Roma era stato investito da un acquazzone di dimensioni bibliche, al punto che nella capitale sembrava essere tornato l'inverno. Nonostante il campo decisamente allentato, entrambe le due squadre cercarono subito la via del gol: alle sortite offensive di Giuliano, Nyers e Ghiggia, risposero Montuori, Virgili e Prini. Proprio quando la gara sembrava dominata dagli estremi difensori Panetti e Toros, fu proprio il portiere gigliato a capitolare, al 28° minuto, su un tiro dell'oriundo Da Costa, ben imbeccato dall'apolide Nyers. Per la terza volta in quel campionato la Fiorentina era passata in svantaggio. Nelle precedenti due occasioni la squadra gigliata aveva sempre ribaltato il risultato, fino a riuscire a vincere l'incontro.

Nel secondo tempo il terreno, sempre più impantanato, condizionò il gioco al punto che, per intervenire su un pallone rallentato dal campo al limite della praticabilità, il portiere giallorosso Panetti, per anticipare Virgili, entrò in maniera scomposta sul centravanti gigliato, procurandosi un discreto infortunio alla caviglia ed una conseguente incrinazione ad una costola all'attaccante viola. La squadra di Bernardini, comunque, nonostante le offensive giallorosse cercò di raggiungere il pareggio, anche se la Roma iniziò a cullare l'idea di poter porre fine all'imbattibilità viola in campionato.

La Fiorentina riuscì ad impattare la gara al 17° minuto della ripresa grazie ad una felice intuizione di Virgili, abile a sfruttare un controllo errato di Giuliano. La gara, comunque, continuò a regalare emozioni fino al 90° minuto. Intorno al 26° paura per uno scontro fra Galli ed Orzan, nel quale fu il centravanti giallorosso a rimetterci, in quanto uscì, temporaneamente, in barella. A tre minuti dal termine la Roma trovò anche il modo di segnare con un bel tiro al volo di Giuliano, che l'arbitro annullò per un precedente fuorigioco di Cavazzuti, scatenando le proteste dei 50.000 dell'Olimpico.

Per la prima volta in quel campionato, dunque, lo squadrone di Bernardini non riuscì a ribaltare completamente uno svantaggio iniziale. Il fatto che mancassero solo due punti alla matematica conquista del primo scudetto cancellò, ovviamente, quello che sarebbe rimasto un semplice dato statistico.

Roberto Vinciguerra - MuseoFiorentina.it