Sabato scorso ha segnato il suo primo gol per il Verona all'88' del match col Bari regalando 3 punti ai gialloblu. Valeri Bojinov racconta alla Gazzetta dello Sport la sua ennesima avventura. Queste le parole più significative dell'ex giocatore della Fiorentina:
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Ci mancava il gol di un bulgaro nella multinazionale costruita per stroncare la concorrenza. Valeri Bojinov, l'uomo nuovo del Verona.
Nuovo?
«Non fate gli spiritosi, ho scelto io di ricominciare da qui, non avrei mai accettato nessun'altra squadra».
Ha debuttato in A quando non aveva ancora 16 anni: record per uno straniero. A 26 si ritrova in B: dov'è l'errore?
«Nessun errore, forse sono arrivato in alto troppo giovane (con il Lecce nel 2002, ndr). Ho rischiato di bruciarmi, ma col tempo e l'esperienza le cose si sono sistemate».
Verona ultimo treno?
«No, posso dare ancora molto, sono nel momento chiave della carriera. E, scusate, Toni non è esploso a 27-28 anni?».
Mandorlini?
«Non molla mai, un vero martello. Sa trasmettere la sua rabbia».
Cinque anni fa è andato al Manchester City: è sbarcato nel momento sbagliato?
«Si capiva che stava per diventare una grande. Il guaio sono stati due infortuni che mi hanno bloccato per mesi: legamenti al ginocchio e tendine d'Achille. Ringrazio il Parma che poi mi ha dato la possibilità di tornare in campo».
L'attaccante che l'ha colpita?
«Gilardino, tutti lo criticavano, dicevano che non stava più in piedi...».
SI. BARG.
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