Due ore scarse, un’audizione dai toni garbati, in un clima di cordialità, che – però – non sminuisce la gravità delle vicende oggetto del procedimento (LEGGI QUI). È da settembre che la Procura federale prova a capire come sia stato possibile e di chi siano le responsabilità: ci sono funzionari del club o giocatori coinvolti? Ieri mattina il Procuratore federale ha spedito il suo collaboratore Giovanni Fiorentino negli uffici della Filmauro, a pochi metri dalle Scuderie del Quirinale, ad ascoltare la versione di Aurelio De Laurentiis, sentito come testimone dei fatti. De Laurentiis si è detto totalmente estraneo, e del resto la Procura non gli riconosce, almeno per il momento, alcun ruolo nella vicenda.
stampa
Biglietti finiti alla camorra, De Laurentiis parla due ore
Prosegue l'indagine della procura federale sui contatti Napoli-criminalità organizzata. Archiviato il filone che riguardava i giocatori azzurri
Ieri, contestualmente, la Procura ha notificato l’archiviazione di un altro procedimento aperto a giugno, che aveva per oggetto i rapporti tra calciatori del Napoli e tifosi legati alla criminalità organizzata. Foto, serate, feste, regali, una certa promiscuità nonostante il decalogo «comportamentale» che il club fa firmare ai suoi tesserati: ma al momento non costituiscono violazioni del codice di giustizia sportiva. Più che archiviata, però, questa indagine è congelata in attesa che dalla Procura di Napoli arrivino dei documenti mancanti. Se Pecoraro non l’avesse formalmente chiusa, infatti, sarebbe caduta in prescrizione. (Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA