"A volte sono anche preoccupato per i farmaci che ho preso o che mi hanno dato". Chiaro: l'argomento è il doping. Un tuffo nel passato con un allarme più o meno velato incentrato sul presente: la riflessione è firmata da Beppe Bergomi davanti ai microfoni della RSI (la tv della Svizzera italiana) in occasione di un convegno sull'intreccio sport, doping e giovani tenuto ieri pomeriggio all'Expo di Milano. Venti anni di Inter: esordio nel 1979, fine di un'avventura lunga 519 partite in nerazzurro il 23 maggio 1999 in Inter-Bologna.
gazzanet
Bergomi e il doping Anni ’80 “Preoccupato per i farmaci che ci davano”
I timori dell'ex interista, che poi specifica a cosa si riferiva
Poi Bergomi ha circostanziato il senso di quelle parole ai microfoni della Gazzetta dello Sport: "Mi riferivo al Micoren: quando ho iniziato a giocare ce lo davano sempre e ci dicevano che serviva a spaccare il fiato. Poi si è scoperto che è una sostanza dopante e pericolosa. L'ho detto per lanciare soprattutto un messaggio ai giovani: noi all'epoca eravamo più ingenui, dovevamo invece essere più attenti e più pronti a chiedere informazioni alle società su quello che prendevamo. Oggi invece i ragazzi devono puntare su un sano allenamento, devono sempre chiedere informazioni su tutto quello che gli viene dato e devono puntare su una sana alimentazione. Era una considerazione di carattere generale - sottolinea -: io sto bene, tranquilli. Ho pensato alle conseguenze, che ancora non conosciamo, che potrebbero esserci per aver preso quei farmaci. E poi ci sono i tanti casi di Sla tra i calciatori per i quali ancora non si riesce a trovare una spiegazione. Non alludevo a nulla di specifico: è una paura in senso generico".
© RIPRODUZIONE RISERVATA