19 maggio-24 agosto 2013: tre mesi dall’ultima partita (seria) di campionato. Un arco di tempo che ogni anno i tifosi italiani sono costretti a sorbirsi con grande trepidazione e partecipazione in attesa della nuova stagione. Nel nostro paese molto più che in altri. Sì, perché il tifo è una malattia. Gomez l’ha capito subito non appena atterrato a Firenze: “L’Italia è pazza per il calcio”, ha detto alla conferenza stampa di presentazione lo scorso 15 luglio. A confermare questo “fenomeno”, alcuni dati pubblicati su “la Repubblica” il primo agosto: in 15.000 a Chatillon a seguire la Juventus, 6.000 a Dimaro per il Napoli, 5.000 per l’Inter a Pinzolo, 3.000 a Moena per la Fiorentina, 2.500 ad Auronzo di Cadore per la Lazio, 2.000 a Riscone di Brunico per la Roma. Sono i “viaggi delle passioni”, gli unici a non conoscere la crisi economica. Dopo oltre novanta giorni a parlare di contorno, arriva il calcio giocato, quello che conta, quello dei tre punti in palio. E la sensazione è che la Seria A che inizierà oggi alle 18 con l’anticipo tra Verona e Milan sarà una delle più belle ed avvincenti degli ultimi anni.
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Bentornato campionato
Si comincia alle 18 con Verona-Milan
Con gli innesti di Ogbonna, Tevez e Llorente, la Juventus ha rafforzato la sua leadership ed è, anche in virtù della netta vittoria della Supercoppa Italiana, la candidata numero uno per lo scudetto, il Napoli è alla ricerca del definitivo salto di qualità, mentre la Fiorentina, grazie ad un mercato da “prima pagina”, potrà ritagliarsi sicuramente un ruolo da protagonista. Calma piatta in casa delle due milanesi, ma con Allegri e Mazzarri mai dare le cose per scontato. Vero e proprio punto interrogativo la Roma, nonostante gli acquisti di Benatia, Maicon e Strootman. Tecnicamente, quella di Rudi Garcia è una delle migliori squadre: le qualità di Lamela (se rimarrà), Totti, Pjanic, De Rossi e ora anche dell’ex Psv non sono in dote a molti. Se la piazza darà un minimo di tempo al tecnico francese senza crocifiggerlo alle prime difficoltà, i capitolini potrebbero rivelarsi gli outsider del torneo. Per la Lazio, tutto dipenderà dai colpi di Candreva, Hernanes e Klose e se Felipe Anderson e Lucas Biglia riusciranno ad integrarsi ad un calcio tattico e fisico come il nostro.
Insomma, ci sarà da divertirsi. E dopo anni bui con pochi campioni e pochi soldi, si torna a fare sul serio. Higuain, Mertens, Gomez, Llorente, Tevez, Callejon: giocatori dalle indiscusse capacità, inseguiti da numerosi top club europei, ma che, alla fine, hanno preferito il belpaese, restituendo un minimo di appeal ad un campionato dato in irreversibile decadenza.
Bentornata Serie A!
"STEFANO NICCOLI
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