L'ex centrocampista della Fiorentina Valon Behrami ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino di cui vi proponiamo i passaggi più interessanti:
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Lo svizzero: “Jovetic è un campione, ma Cavani è un’altra cosa”
Ha più volte detto che il Napoli non è inferiore alla Juve: la pensa ancora così?
«Sì, non credo il Napoli sia inferiore alla Juve e infatti a lungo siamo stati molti vicini in classifica. Però in determinate partite abbiamo sprecato il vantaggio, ci è mancata un po’ di esperienza nella gestione del risultato».
Ritiene possibile ancora l’aggancio alla Juve, oppure è più realistico pensare alla Champions?
«Il distacco dalla Juve è molto ampio e per quello che è stato finora il cammino delle due squadre ora come ora il nostro obiettivo è la Champions League, una lotta apertissima con Lazio, Fiorentina, Inter, Roma e Milan».
Ritiene possano essere le sue ex squadre, Fiorentina e Lazio, le avversarie più pericolose?
«Sì, credo che Fiorentina e Lazio abbiano dei valori superiori alle altre. La Fiorentina ha ottimi giocatori, una filosofia di calcio ben precisa, sta ottenendo grandi risultati. La Lazio ha un grande allenatore, Petkovic, lo conosco bene e abita a pochi chilometri da casa mia, a Lugano. Ha saputo valorizzare tutti i giocatori della rosa, la squadra è molto concreta e riesce a vincere anche quando non gioca benissimo».
Cavani è il compagno di squadra più forte con il quale ha mai giocato?
«Edi è uno dei giocatori più forti a livello mondiale, un attaccante moderno, mi ricorda Rooney che ho affrontato più volte da avversario in Inghilterra, uno feroce sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Ho giocato con altri campioni come Jovetic, alla Fiorentina, anche se l’anno scorso rientrava dopo un infortunio. Ma Cavani è unico perchè ha la stessa furia agonistica nelle partitine d’allenamento, ci mette sempre la stessa grinta, vuole vincere sempre ed in questo è contagioso per tutti i compagni».
A Napoli ha subìto la rapina dell’orologio, quel brutto episodio ha cambiato il rapporto con la città?
«L’episodio l’ho vissuto in maniera tranquilla, poteva capitare dappertutto. Ero dispiaciuto perchè il fatto poteva suscitare clamore, come è stato. Il rapporto con la città non è cambiato, sto benissimo, qui, si trova bene la mia famiglia. Napoli è la prima città nella quale sono riuscito a stringere molte amicizie con persone non legate al mondo del calcio e quindi con loro riesco a parlare d’altro. Con la mia compagna Elena e la piccola Sofia, che ha quattro anni e va in classe con la figlia di Paolo Cannavaro, riesco a vivere molti momenti emozionanti in città».
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