“Per raccontare l’Hamrin di oggi ci vorrebbe Andersen” – scrisse Carlo Grandini nel suo resoconto dell’incontro Torino-Fiorentina del 9 dicembre 1962 al Comunale del capoluogo piemontese. La Fiorentina di Valcareggi è in ripresa e cerca conferme contro il Toro, nobile avversario sempre ostico ed abituato alla lotta e al sacrificio. Il peruviano Juan Roberto Seminario è appena arrivato a Firenze e il suo apporto si sente già in maniera tangibile. Il Toro schiera Amilcare Ferretti, arrivato in granata da Firenze appena un mese prima, e Gerry Hitchens con Joaquín Peirò nella linea d’attacco completata dal capitano Carlo Crippa. I viola si presentano in formazione tipo (Sarti, Robotti, Castelletti, Malatrasi, Gonfiantini, Marchesi, Hamrin, Dell’Angelo, Milani, Seminario, Petris)con un’ala destra che il povero Luciano Buzzacchera cerca di arginare come può: Sua Maestà. Kurt va in rete al 17’, al 38’ e al 48’. La seconda realizzazione, forse deviata leggermente da Roberto Rosato (tutti in piedi please), è tutt’oggi oggetto di approfondimento per capire se assegnare la segnatura al mago svedese o ad un’autorete del grande difensore granata. Sta di fatto che il peruviano Seminario, al 64’, porta a quattro le reti viola chiudendo in goleada l’incontro. Con questa vittoria la Fiorentina sale a 13 punti in classifica a meno cinque dalla capolista Bologna e in coabitazione con la sorprendente Atalanta vittoriosa sul Modena.
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Battito viola 1962: Hamrin, Hamrin… ancora Kurt
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