Il ruolino di marcia della Fiorentina in campionato tra le mura amiche era stato, sino a quel momento, impressionante: 4-0 al Lecco, 4-0 al Bari, 3-0 alla Juventus, 4-0 alla Lazio e 3-0 all’Udinese. In trasferta, al contrario, la squadra non riesce ad esprimere tutto il proprio potenziale offensivo ed è reduce da risultati altalenanti che hanno creato malumore tra i tifosi. In questa situazione la formazione di Nándor Hidegkuti e Lajos Czeizler si accinge quindi, il giorno di Natale del 1960, a ricevere al Comunale il Lanerossi Vicenza allenato da Roberto Lerici. Tra le fila dei biancorossi gioca un attaccante il cui nome evoca ricordi dolcissimi e tristezza infinita: Luigi Menti è il nipote di Romeo, ala destra viola e granata, componente di una invincibile squadra volata nella leggenda. La formazione gigliata, in evidente affanno atletico, benché mossa dalle migliori intenzioni, non riesce a sbloccare il risultato nel primo tempo; Miguel Angel Montuori, solitario davanti al portiere Alessandro Bazzoni spara sopra la traversa, mentre Kurt Hamrin riesce soltanto a colpire un palo imitato da Dino Da Costa il cui violento tiro incoccia sul montante prima di viaggiare lungo tutta la linea di porta senza varcarla. Nella ripresa, dopo un intenso catenaccio difensivo condito da rapidi ed efficaci contropiedi, la squadra veneta beffa il portiere viola Giuliano Sarti con l’ala tattica Giorgio Puia al 68’ consegnando alle statistiche la prima sconfitta interna della Serie A viola 1960/61.
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