Il primo tecnico italiano alla guida della “Viola”, il vercellese Guido Ara, alla sua seconda stagione a Firenze, deve già cercare di raddrizzare un campionato di Serie A iniziato malissimo, con ben tre sconfitte consecutive. L’occasione è di quelle ghiotte: al Giovanni Berta arriva oggi, 13 ottobre del 1935, la compagine rossonera di Genova chiamata Sampierdarenese e allenata dal dott. Felsner, vecchia conoscenza gigliata. La superiorità tecnica dei fiorentini non viene mai messa in discussione e non tarda ad arrivare il vantaggio: Alfonso Negro, se pur ostacolato da due avversari, riesce a smarcare con un preciso passaggio l’ala destra Cesare Augusto Fasanelli, il quale fa proseguire l’azione verso l’accorrente uruguaiano Carlos Gringa, che penetra in area e batte il portiere avversario Profumo al 19’. Tutto fa pensare ad una facile vittoria, invece, nonostante la superiorità manifestata in tutto il primo tempo e per buona parte della ripresa, gli attaccanti viola non riescono a trovare il meritato raddoppio. Quando ormai non si aspetta altro che il triplice fischio, in una mischia nata sulla sinistra dell’estremo difensore viola Ugo Amoretti, nel tentativo di rilancio, Bruno Neri manda invece la palla oltre la linea di fondo. Mancano appena venti secondi alla fine e sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente, un indisturbato Poggi pareggia per i liguri. Certo che, essendo l’arbitro Gondola di Fiume, non poteva che… piovere sul bagnato!
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