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Bacini d’utenza e diritti tv, no ai ricorsi di Napoli e Roma

In ballo ci sono diverse centinaia di milioni e fatalmente succede che si vada avanti a riunioni più o meno rissose e a ricorsi uno via l’altro. La prima riunione …

Redazione VN

In ballo ci sono diverse centinaia di milioni e fatalmente succede che si vada avanti a riunioni più o meno rissose e a ricorsi uno via l'altro. La prima riunione s'è chiusa ieri con la Corte di Giustizia Federale-Figc che, a sezioni unite, ha giudicato inammissibili i ricorsi presentati da Napoli e Roma avverso "la delibera adottata dalla Lega Nazionale Professionisti Serie A in data 7.11.2011 relativa alla ripartizione delle risorse audiovisive per la stagione sportiva 2010/2011", ovvero quella legata alla divisione degli introiti dei diritti tv in base ai bacini d'utenza. Insomma, Napoli e Roma incassano per ora un niet all'opposizione che la ripartizione dei quattrini sia in proporzione all'"audience". Per ora, sottolineiamo per ora, non va così. Ricorsi, come detto "inammissibili". Ma c'è da giurarci che non finisce qui. E poi di fatto l'accordo già c'è...

Il caso era sul tavolo federale ufficialmente dall'8 marzo scorso, quando è stato all'ordine del giorno del Consiglio. E proprio l'8 marzo in via Allegri, sede della Figc, si iniziò a ridefinire la governance (potere decisionale) con un riequilibrioappunto dei poteri tra Assemblea e Consiglio. Tutto ciò perché si deve riscrivere in questo senso lo Statuto e trovare l'intesa di massima per eleggere un nuovo Presidente al posto di Maurizio Beretta, ormai da tempo approdato ad Unicredit.

Ne venne fuori questa posizione, spiegata così nel comunicato: "Si è proceduto con la definizione di tre gruppi agili di lavoro che abbozzeranno le nuove norme per quanto riguarda i diritti tv 2012/15, la governance e lo statuto e uno, composto dalle cinque grandi che si occuperà dei diritti collettivi non previsti dalla legge Melandri, cioè quelli che riguardano prevalentemente l'immagine e la pubblicità". Poca roba, diciamo più formale che reale. Ai posteri ecc ecc... (repubblica.it)