Sono tempi duri per Khouma Babacar, sempre più ai margini del progetto tecnico di Paulo Sousa. L'infortunio sul finire della scorsa stagione non lo ha aiutato in questo ritiro di Moena, tenendolo spesso lontano da quello che si prospetta essere l'attacco titolare. L'attaccante è sempre sorridente, come in occasione del bagno di folla insieme ai tifosi al Viola Village, ma il suo spazio nella Fiorentina sembra essersi sempre più ristretto. Nell'allenamento di martedì un pestone lo ha messo fuori dopo pochi minuti di partitella, e anche contro il Trapani è stato uno dei pochi a non essere sceso in campo.
altre news
Babacar, dai sorrisi ai tifosi alle poche parole con Sousa: il suo futuro un’incognita
Il senegalese è uno degli indiziati a partire in attacco, visto che con il tecnico portoghese non c'è feeling, Ma le offerte scarseggiano
Al momento nelle gerarchie è l'ultima scelta di un attacco che deve ancora ritrovare il suo bomber principe, ossia Nikola Kalinic, che si aggregherà al resto dei compagni dopo Moena e che farà scendere ancora di più le sue quotazioni; Kalinic, l'uomo che un anno fa partiva dietro nelle gerarchie e che già dopo pochi giorni lo aveva scalzato dal centro dell'attacco viola. Il croato fu chiesto a gran voce dal tecnico portoghese, che in questi giorni ha spesso spiegato agli attaccanti i movimenti e parlato a lungo con Rossi e Chiesa. Con Baba invece poche fugaci parole, segno di quanto il feeling tra i due non sia mai sbocciato.
Le offerte però scarseggiano, e i 10 milioni che la Fiorentina ipotizza per la sua cessione sono un miraggio per Pantaleo Corvino, l'uomo che lo ha scoperto e portato in riva all'Arno giovanissimo nel 2007. Dall'altra parte però il nome di Babacar diventa di fondamentale importanza per la Fiorentina in chiave lista. Con le nuove regole infatti il senegalese è uno dei pochi giocatori cresciuti nel vivaio viola che andrebbe ad occupare uno dei quattro posti vincolati. Il suo futuro in viola resta però appeso a un filo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA