Con un editoriale firmato da Domenio Delli Carpini, America Oggi seguitissimo quotidiano di New York destinato a tutti i nostri connazionali d'oltre oceano difende la figura di Rocco Comisso dai passati attacchi della stampa italiana. Vi proponiamo un breve estratto. "Da oltre due secoli ogni italoamericano - soprattutto se calabrese come Commisso o campano come me combatte contro il preconcetto del mafioso, impreziosito ovviamente di offese e insulti infiniti. È innegabile (ma non scusabile), che a foraggiare questo stereotipo siano i media in generale (giornali e televisione) e soprattutto Hollywood, che nel nome dell'arte cinematografica sbeffeggia e deride milioni di persone oneste; uomini e donne che si sono fatti dal nulla, nel rispetto delle regole e dei codici della decenza, colpevoli solo di avere una vocale alla fine del cognome".
Dagli USA
America oggi ribadisce “Commisso, uno di noi”
Quotidiano newyorkese America oggi vicino alla comunità italo-americana difende ancora una volta Rocco Commisso dagli attacchi passati della stampa italiana. Leggiamo un estratto di un editoriale
L'autore continua spiegando che "il suo irrompere nella scena calcistica italiana e in particolare in una piazza ‘nobile’ quale quella di Firenze abbia dato fastidio a chi in queste realtà era abituato a navigare con impunità. Non sapendo, lor signori, che non esiste nessuna legge che dice che il proprietario di una società calcistica debba essere per forza autoctono o comunque italiano. Io dico basta con certe storie. A chi non se ne fa una ragione vorrei dire che Rocco non è l’unico americano (o straniero) che ha investito nel calcio italiano. Basti pensare ai patron della Roma (Friedkin, americano), dell’Inter (Suning Holdings Group, cinese), Spezia (Robert Platek, americano), Milan (Elliott Management Corporation, società americana), Venezia (Duncan L. Niederauer, americano), Bologna (Giuseppe "Joey" Saputo, canadese) e altri, ma nessuno è staro mai “calunniato” e riempito di baggianate come Commisso".
In chiusura Delli Carpini ribadisce che "continuerò a difendere l'amico Rocco Commisso. Non perché plurimiliardario o perchè diriga una delle più grandi aziende multimediali Usa. Ma perché Rocco è uno di noi. Sono e sarò con lui perché Rocco Commisso è un esempio da emulare e da rispettare; come lo sono milioni di italoamericani, uomini e donne. A questi nessuno può negare il diritto al successo".
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