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Adriano racconta: “Torno a giocare. Ma basta bugie”

O imperador Adriano ha soltanto 30 anni, ma da tempo non ha un trono. Anzi, decisamente, è caduto nella polvere. Un mese fa si è consumato l’ultimo atto: dopo sei …

Redazione VN

O imperador Adriano ha soltanto 30 anni, ma da tempo non ha un trono. Anzi, decisamente, è caduto nella polvere. Un mese fa si è consumato l'ultimo atto: dopo sei allenamenti saltati di seguito, il Flamengo, che lo aveva ingaggiato in estate dandogli nuova fiducia, ha rescisso il contratto.

Adriano, perché si è interrotto il suo rapporto col Flamengo? È stata la società a cacciarla o lei a non voler continuare?

«Ho preso io questa decisione. Ho pensato al bene di tutti, compreso il Flamengo. Esordire a campionato inoltrato, per poche partite, senza essere ancora al 100%, sarebbe stato un rischio non necessario. Ma, l'ho promesso a me stesso, io tornerò a giocare: nel 2013, all'inizio del campionato carioca, quando potrò crescere insieme alla squadra».

Spera davvero di tornare al Flamengo? O è pronto ad accettare offerte anche dai paesi arabi?

«Amo il Flamengo, Ma ovunque sarò, indipendentemente dalla squadra, darò il meglio. Stavolta indosserò la maglia con grinta».

Ma perché ha perso sei allenamenti consecutivi? Sapeva che questo avrebbe causato la sua esclusione?

«L'ho già detto. Ho lasciato la squadra per mia scelta. Purtroppo sono state dette cose non vere. Quando ho sbagliato, l'ho ammesso, come per tutto quel che ho fatto nella mia vita. Non ho motivi per mentire, sarò sempre sincero. Un grande giornale brasiliano ha scritto che passavo le mie giornate in una favela a Rio: in realtà, ero a San Paolo. In un'altra occasione, stavo prendendo un succo di ananas e hanno scritto che ero ubriaco di birra. Ho dovuto inviare lo scontrino fiscale per smentire. Questo mi dà fastidio, sono stati crudeli con me. Approfitto di questa intervista per fare una richiesta: qualunque sia la notizia che vi arrivi su Adriano, per favore, controllatela. Se fosse vera, non negherò».

Lei ha 30 anni... Pensa mai di riprovare in Italia?

«Certo che lo penso. I migliori momenti della mia vita sono stati lì. In Italia conservo amici e alcune proprietà».

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La Gazzetta dello Sport