Invece che il paradiso, a Milano hanno trovato l’inferno. I protagonisti in questione sono i due ex viola Riccardo Montolivo e Alessio Cerci.
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A Milano cercavano il paradiso, ma hanno trovato l’inferno
Montolivo è ormai un capitano delegittimato. Cerci non è mai stato amato dai tifosi e la sua situazione è addirittura peggiorata dopo il gol sbagliato col Bologna. Vita dura per i due ex viola
Il primo ha lasciato la Fiorentina per il Milan nel 2012 con l’intenzione di vincere. Le cose, però, non sono andate così. Anzi. Il classe 1985 si è ritrovato in un tunnel nero di fischi e critiche. I tifosi rossoneri hanno perso la pazienza e individuato nel centrocampista di Caravaggio l’emblema dello sfascio rossonero. Dopo il gol del Bologna nella gara dell’Epifania, lo stadio Meazza lo ha subissato di fischi al momento della sua uscita dal campo. Ma anche sullo 0-0, non sarebbe cambiato nulla. Non solo perché Riccardo è praticamente un capitano delegittimato. Anche dai suoi stessi compagni. L’immagine di Montolivo che si sgola invano per far andare la squadra a salutare la Curva Sud dopo la sconfitta contro la compagine di Donadoni è triste quanto significativa. In quella circostanza, infatti, Luiz Adriano, Bacca e Alex non si sono fatti problemi ad ignorare l’invito del capitano e a procedere verso gli spogliatoi. Difficile immaginare questa scena se a vestire la fascia fossero stati Baresi, Maldini, Costacurta, Gattuso o Ambrosini. Il numero diciotto non fa “paura”, non ha il carisma per guidare un gruppo con un forte deficit di personalità. Mihajlovic ha deciso addirittura di non schierarlo all’Olimpico contro la Roma, come per togliergli un po’ di pressione di dosso.
Non se la passa meglio Cerci. Il nativo di Velletri sembrava potesse essere l’esterno in grado di assicurare velocità e superiorità numerica al Milan. Il potenziale colpo di mercato del gennaio 2015, però, si è rivelato un autentico flop. I tifosi non l’hanno mai amato e il giocatore non ha fatto molto per cercare di entrare nel cuore della sua gente. La situazione è addirittura peggiorata dopo il clamoroso gol fallito contro il Bologna a tu per tu con Mirante. Quella rete avrebbe cambiato – forse - la sua storia milanista. Il classe 1987, invece, è entrato ancor di più nel ciclone delle critiche, tanto che, dopo la sconfitta con i felsinei, è stato costretto addirittura a chiudere il proprio account Facebook per i troppi insulti ricevuti. Ormai non fa più parte del progetto di Sinisa Mihajlovic. L’esclusione, per scelta tecnica, dalla lista dei convocati per la gara contro la Roma lo testimonia. Avrebbe lasciato il Milan a giugno, quando sarebbe scaduto il prestito di diciotto mesi, ma Adriano Galliani cercherà di liberarsi di lui fin da ora. Genova, sponda rossoblù, potrebbe essere la sua nuova destinazione. Per Cerci, dunque un altro fallimento, l’ennesimo della sua carriera.
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