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150 operai Alcoa ospiti del Cagliari per il match di domani

CAGLIARI – Tra i tanti striscioni che verranno appesi allo stadio Sant’Elia in occasione della partita Cagliari-Fiorentina, ce ne sarà uno speciale: quello dei 500 lavoratori dell’Alcoa di Portovesme, da …

Redazione VN

CAGLIARI - Tra i tanti striscioni che verranno appesi allo stadio Sant'Elia in occasione della partita Cagliari-Fiorentina, ce ne sarà uno speciale: quello dei 500 lavoratori dell'Alcoa di Portovesme, da cinque anni alle prese con una complicatissima vertenza per salvare il posto di lavoro e da 210 giorni in presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento, dopo che la multinazionale americana produttrice di alluminio aveva annunciato di voler fare le valigie. La società guidata da Tommaso Giulini ospiterà allo stadio 150 operai e le loro famiglie, in segno di solidarietà e vicinanza del club rossoblù e per tenere alta l'attenzione alla vigilia dell'incontro decisivo convocato dal governo che si terrà settimana prossima a Roma, per capire se esistano le condizioni affinché la multinazionale svizzera Glencore rilevi l'azienda, alla quale si è dichiarata interessata. Forse per caso, o forse no, l'occasione scelta dal Cagliari è la partita con la Fiorentina, squadra di cui è tifoso il presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella speranza che assista al match e veda i lavoratori che prima del fischio d'inizio faranno il giro del campo indossando i caschetti che li hanno contraddistinti in questa lunga vertenza. Gli operai in presidio salutano con entusiasmo l'iniziativa della società. «Ci permetterà di passare una domenica di serenità con le nostre famiglie - dice Bruno Usai, rappresentante della Fiom-Cgil - e porterà ancora una volta all'attenzione di tutti la nostra vertenza. Il 30 dicembre si avvicina (giorno di scadenza della cassa integrazione, ndr) e c'è una trattativa in atto in cui crediamo. Non vogliamo più ammortizzatori sociali, vogliamo tornare a lavoro». «Ringraziamo la società per questa giornata diversa da quelle che viviamo ogni giorno qui», aggiunge Renato Tocco (Uilm).

Tuttosport