Prima del Var. Prima di Sky e Dazn, ma anche prima delle altre pay tv. Prima del grande carrozzone satellitare, in Italia, eravamo aggrappati solo a lui: Paolo Valenti. Oggi sono esattamente 29 anni esatti dalla sua scomparsa. E se il tempo non riesce a scalfire l'affetto verso "l'uomo dei gol", un motivo ci sarà. Alzi la mano chi tra i lettori un po' più "stagionati" non si ricorda le corse domenicali sul divano per vedere 90° Minuto. Dopo aver sentito Ciotti e Ameri, ci si precipitava al televisore e via alla grande scorpacciata. Nostalgia canaglia...
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15/11/1990, quanto ci manchi Paolo. Le emozioni, la fede viola e l’omaggio del Franchi
Omaggio al creatore e conduttore di 90° Minuto, icona di un calcio gentile e genuino. "Tifava Fiorentina", annunciò Martellini dopo la sua scomparsa
Dal 1970 fino agli albori del world wide web, è stato l'unico modo per vedersi a caldo tutte le sintesi di Serie A. Ma il programma ideato da Valenti assieme alla coppia Maurizio Barendson-Remo Pascucci e condotto fino al 21 ottobre 1990, era molto di più che una semplice sequela di reti: c'erano i collegamenti con Marcello Giannini da Firenze, quelli con Tonino Carino da Ascoli e Luigi Necco da Napoli. Personaggi che, tra battute e punzecchiature reciproche, rimarranno per sempre scolpiti nell'immaginario collettivo del calcio italiano. E poi ancora le interviste ai presidenti vulcanici (vi ricordate Anconetani a Rozzi?), ma soprattutto una conduzione che ha fatto di 90° programma capace di farti sorridere anche nelle domeniche sportivamente più nere.
Valenti è stato l'icona di quel modo di vivere il calcio. Sempre lì, pronto ad entrare nelle case degli italiani col sorriso sulle labbra e un'educazione d'altri tempi. Lo ha fatto finché le forze glielo hanno consentito, sempre con il giusto mix tra brio e professionalità. Diceva sempre che avrebbe rivelato la sua fede calcistica durante l'ultima puntata da conduttore, ma la malattia gli tolse anche questo. Toccò a Nando Martellini - nella puntata di 90º minuto del 18 novembre 1990 – farlo al posto suo: "Paolo voleva salutare coloro che benevolmente lo avevano appoggiato, ammirato, per 20 anni. E voleva così, innocentemente, comunicare la squadra per la quale faceva il tifo. E oggi, comunicandovelo, mi sembra di assolvere un suo desiderio. Paolo Valenti era tifoso della Fiorentina". La domenica successiva, in occasione di Fiorentina-Lecce, i tifosi viola gli dedicarono uno striscione: "Paolo, al 90º l'abbiamo saputo, viola con classe e dignità".
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